AVERSA. Il sindaco e lamministrazione comunale hanno sempre messo al corrente i cittadini, e continuano a farlo attraverso la stampa e nelle sedi istituzionali, dellemergenza determinatasi allospedale Moscati, ed in particolare al Pronto Soccorso.
Lo afferma lassessore alla Sanità Vincenzo Lanzetta. Vorrei proporre un quesito a me stesso e ai bene-informati continua Lanzetta Come e perché si è giunti a questa situazione insostenibile? Di chi le responsabilità? Mai come in questo caso bisogna ricercare prima le cause che hanno prodotto tale marasma, quindi adottare delle misure tecnico-organizzative adeguate. Se è stato sottolineato che allanalisi della situazione critica in cui versa da ormai troppi mesi lospedale numero uno dellAsl Caserta non è seguita unazione decisa e mirata ecc…, come mai ci si è limitati di recente, a rendere omaggio al presidente della Regione ed allassessore regionale alla salute in occasione delle loro visite allospedale di Aversa, come se tutto scivolasse sui binari della regolarità, senza handicap? Di fronte ad una concreta emergenza nessuno dei responsabili regionali dà segni di interessamento e demanda ai poteri commissariali tutto ciò che bisogna mettere in campo per sopravvivere giorno dopo giorno. Troppo comodo: questo è un atteggiamento da irresponsabili da parte di chi ha erogato fino allo settembre servizi indispensabili.
Respingiamo con forza continua lassessore il giudizio di chi definisce schermaglie fra destra e sinistra lazione intrapresa da questa amministrazione, convinti che la salute non ha colore politico e che tutte le forze politiche e sociali lavorino in sinergia alla soluzione dellemergenza ospedale, con la consapevolezza di realizzare piani per questultima e non programmi a medio o lungo termine.
Con questo atteggiamento conclude Lanzetta eviteremo posizioni demagogiche, populiste o campanilistiche, mentre daremo senso allazione intrapresa dal commissario straordinario che, ripubblicando bandi per incarichi, seppure a termine, e ricorrendo alla mobilità del personale medico e paramedico sia regionale che interregionale, ha ricevuto un mandato ben preciso: mettere ordine, specie nei conti delle ex Asl Ce1 e Ce2. A noi medici il dovere di operare uninversione di tendenza: dedicarci di più alla prassi scientifica, ai protocolli terapeutici, lasciare agli addetti ai lavori lopportunità di creare o cancellare U.O.C. e U.O.S. pur nel rispetto delle istituzioni nonché del ruolo dei sindacati.