AVERSA. Parcheggi e strisce blu, per Pino Cannavale, rappresentante cittadino de La Destra di Francesco Storace, Aversa potrebbe fare da sola, mettendo da parte l’affidamento del servizio a privati, …
… magari già al termine del periodo di prova, dato che il sistema avviato il 26 ottobre sarebbe di tipo sperimentale, per quattro mesi. Facendo da sé, probabilmente, otterrebbe risultati migliori, creando posti di lavoro in una città che non brilla certo quanto a possibilità occupazionali.
Considerando che da anni ad Aversa c’è una società, mi riferisco alla Icaro, che gestisce il parcheggio orario, mi chiedo perché – dice l’esponente de La Destra – alla scadenza del contratto non si sia pensato di creare una cooperativa a partecipazione municipale, potenziando il numero degli operatori, invece di dare il via ad una nuova gara per affidare ancora una volta a privati l’appalto del servizio.
Creando una cooperativa senza scopo di lucro a partecipazione comunale sarebbe stato possibile – sostiene Cannavale – ridurre i costi a carico del cittadino e incamerare un guadagno maggiore di quello che verrà assicurato dal privato, semplicemente perché sarebbe mancato un passaggio di mano. Il privato – continua – dalla gestione dei parcheggi e di tutto quanto connesso, deve trarre un utile che giustifichi l’impegno preso.
Strisce blu, int. Cannavale – VIDEO |
Il privato insiste Cannavale – non fa niente per niente, deve trarre il maggior guadagno possibile da ogni attività che intraprende, non può fare beneficenza. Il comune invece deve garantire servizi senza finalità di guadagno. In quest’ottica partecipando direttamente alla gestione dei parcheggi potrebbe ottenere vantaggi che non credo possano arrivare da gestori privati.
Facendo dei semplici conti è chiaro -ribadisce l’esponente politico- che il costo vivo per l’utente dev’essere necessariamente alto, mentre sarà obbligatoriamente basso il ricavo delle casse comunali. Se deve garantire al Comune, per contratto, una quota fissa per ogni stallo di sosta e precise percentuali per gli interventi di rimozione, l’applicazione di bloccaruote e quanto altro stabilito, assicurando anche uno stipendio al personale impegnato nel servizio e un giusto, doveroso guadagno a chi gestisce l’impresa assumendone i rischi collegati, il privato – conclude Cannavale – non può fare sconti all’utente, né regali alla città. Meglio fare da soli.