Texas, Somma: “Sentenza Tar non legittima richiesta di risarcimento danni”

di Redazione

Area ex TexasAVERSA. L’avvocato Giuseppe Somma, legale del Comune di Aversa, interviene ancorasulla questione dell’area ex Texas.

Ciò dopo che il legale della Yorik, la società proprietaria dell’area ex Texas ha recentemente dichiarato che ‘è in orso di notifica…atto di citazione per il risarcimento dei danni subiti dalla Yorik, per diversi milioni di euro, proprio alla luce di quanto testualmente ed inequivocabilmente affermato dal Tar nella sentenza citata (7996/09), secondo la quale, nel merito, la richiesta di Yorik, come avanzata in altri casi da altre società, era assolutamente fondata’.

L’avvocato Somma, in una notainviata alla nostra redazione, rilasciale seguenti considerazioni.

“Secondo il legale della società Yorik – afferma Somma – sarebbe proprio la sentenza del Tar (numero 7996/09) a legittimare una richiesta di risarcimento danni per milioni di euro. Ebbene, la sentenza indicata si riferisce al ricorso proposto dalla Yorik s.r.l. e volto all’annullamento del diniego con il quale il dirigente dell’Ufficio Tecnico negava l’autorizzazione alla realizzazione del centro commerciale adducendo, come unico motivo ostativo, la mancanza del Siad (Piano Commercio). Il ricorso è stato dichiarato improcedibile (al pari di quello proposto dai commercianti) poiché nelle more del giudizio è intervenuta l’approvazione del Siad. In sentenza, peraltro, le spese di giudizio vengono poste a carico del Comune che viene condannato a pagare 1.500 euro, solo in ragione del criterio di ‘soccombenza virtuale’ dal momento che se il giudizio fosse proseguito, senza l’adozione da parte dell’Amministrazione dei provvedimenti che hanno determinato la improcedibilità dei ricorsi, la stessa sarebbe stata soccombente. Partendo da questa circostanza il legale della società (Yorik s.r.l.) giunge ad affermare che la richiesta, volta ad ottenere il permesso di costruire, era assolutamente fondata e che perciò la sentenza intervenuta legittimi una richiesta di risarcimento per milioni di euro. In realtà, anche se il giudizio, in mancanza dell’approvazione del Siad, si fosse concluso con la soccombenza dell’Amministrazione ciò non avrebbe consentito di affermare, come invece oggi si pretende di sostenere, che la Yorik aveva diritto a realizzare il centro commerciale”.

“Il Tar, infatti, avrebbe potuto dichiarare la illegittimità del diniego per come motivato (e cioè solo per la mancanza del Siad) invitando l’Amministrazione a rideterminarsi, senza però imporre alla stessa di rilasciare il permesso di costruire. Ed allora, proprio in ragione della destinazione urbanistica (industriale) di detta area, incompatibile con la natura commerciale delle strutture da realizzare, dubito che la società ricorrente potrà mai vedersi riconosciuto, in sede giudiziaria, che aveva diritto all’indicato permesso di costruire. Del resto, in proposito, è significativo che la società in parola neppure ha tentato di impugnare l’annullamento del permesso di costruire motivato proprio in ragione della citata incompatibilità tra destinazione di zona (industriale) e strutture da realizzare (commerciali)”.

“Concludendo, in nessuna delle sentenze del Tar intervenute (7996/09 e 7997/09) possano individuarsi elementi idonei ad affermare il buon diritto della società ricorrente ad ottenere il risarcimento del danno subito per essere stato negato il permesso di costruire. Ed anzi nella sentenza che decide il ricorso dei commercianti, preso atto dell’intervenuto annullamento, in sede di autotutela, del permesso di costruire n. 150 del 2007, si legge: ‘Tale circostanza, rendendo non più possibile la realizzazione delle strutture commerciali in questione, determina, dunque, la sopravvenuta carenza di interesse dei ricorrenti a coltivare l’impugnativa dei predetti titoli edilizi’. Pertanto, se ci sarà una richiesta di risarcimento, a legittimarla non saranno di certo le sentenze intervenute.In ogni caso, in sede di annullamento del permesso di costruire (che proprio non si capisce perché non sia stato impugnato da chi oggi paventa una richiesta danni per milioni di euro) la Yorik, invitata a partecipare al procedimento, si era limitata a riferire (così si legge nel provvedimento di annullamento) di ‘non meglio precisati impegni con i terzi e di ingenti danni economici senza mai fornire elementi utili a determinarne l’entità’. Dunque, l’Amministrazione, fin dall’inizio, ha avuto bene presente che il provvedimento di annullamento del permesso di costruire rilasciato a seguito di una improvvida scelta dell’allora dirigente avrebbe potuto esporla ad un’azione risarcitoria. Ed allora credo che l’Amministrazione, valutando i contrapposti interessi, abbia posto prima di tutto l’accento sulla tutela dei commercianti e dell’intera cittadina di Aversa”.

“Alla stessa Amministrazione, – conclude Somma – oggi non resta che attendere con serenità le richieste di risarcimento danni ed affrontare con impegno l’azione giudiziaria. Quanto all’impugnativa del Siad, trattasi di un capitolo nuovo che nulla a che vedere con la vicenda in questione. Vicenda, e qui parlo da cittadino, nata male fin dall’inizio”.

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