LUCCA. E’ stata strangolata sul greto del fiume Serchio Vanessa Simonini, 20 anni. Ad ucciderla il trentacinquenne Simone Baroncini, un suo amico, col quale la ragazza si era rifiutata di intraprendere una relazione sentimentale.
L’uomo ha poi chiamato ai carabinieri, inventandosi un’aggressione, per poi confessare di essere stato lui a compiere l’omicidio.
Durante l’interrogatorio ha raccontato che aveva avuto una discussione con Vanesse, per poi perdere la testa al suo rifiuto di fidanzarsi. I due si conoscevano da anni per le frequentazioni comuni avute nel paese di Gallicano, in particolare nellassociazionismo sportivo.
Nonostante la differenza di età, tra di loro c’era una profonda amicizia, tanto che la ventenne aveva deciso di andare ad una festa con Baroncini. Quest’ultimo abita a Pisa ma frequentava la zona di Lucca per motivi di lavoro: è operaio in unazienda che produce gabbie per conigli. Vanessa, invece, si era diplomata ed era in attesa di prima occupazione. Sul cadavere della giovaneè stata disposta l’autopsia.