ROMA. “Non escludo che Spatuzza sia pagato, magari da magistrati o da terzi”. Una considerazione forte quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè.
Intervistato da Il Riformista, il politico siciliano interviene sul processo che vede il pentito di mafia Gaspare Spatuzza rivelare presunte connessioni del premier Silvio Berlusconi e del senatore Marcello Dell’Utri con Cosa Nostra, in particolare per quanto riguarda le stragi del ’93.
Tuttavia, Micciché sostiene: “Non penso a un complotto, né credo che la mafia voglia far cadere il governo. Però non mi sento di escludere che Spatuzza voglia rifarsi un’immagine, non più killer, bensì salvatore della patria. E non escludo che sia pagato, magari da magistrati, o da terzi”.
INTESA COL PD. Sulle manovre politiche in Sicilia, Miccichè ribadisce l’intesa con i democratici. “Io ci sto andando con il Pd. Insieme nel governo no, ma su un appoggio esterno sono d’accordissimo. E anche pezzi da novanta del Pd”. “Ho rotto in due il Pdl, ne ho fondato un altro. Ormai non so più come dire che sono autonomo rispetto a Berlusconi”, prosegue il sottosegretario. Con il Pd, afferma, “ho contatti già da qualche tempo, ma non posso essere il solo ad avere il coraggio di fare le cose. Se si vuole far qualcosa per la Sicilia, non può farla solo Miccichè”.