ROMA. Entro la fine dell’anno, “a meno che non ci saranno grosse novità”, verranno scioltii nove comuni della Campania per i quali il sottosegretario Guido Bertolaso ha segnalato “gravi inadempienze” nella raccolta dei rifiuti.
L’annuncio arriva direttamente dalministro dellInterno Roberto Maroni, nel corso di unaudizione alla Commissione bicamerale dinchiesta sui rifiuti precisando che la decisione finale spetta solamente a lui, e che solo lui può disporre lo scioglimento.
A rischio ci sono i due comuni napoletani di Nola e Giugliano e i sette casertani di Aversa, Casal di Principe, Casaluce, Castel Volturno, Maddaloni, San Marcellino e Trentola Ducenta.
La richiesta di scioglimento proposta da Bertolasonei giorni scorsi,ha spiegato Maroni, “è oggetto di istruttoria da parte dei nostri uffici. Abbiamo iniziato la valutazione, è la prima volta che viene applicata questa disposizione normativa e la valutazione viene fatta anche sulla base di quanto i nove sindaci hanno dichiarato ieri in questa stessa commissione, in modo da avere tutti gli elementi utili per procedere ad una decisione rapida”.
Il ministro ha detto anche di aver chiesto ai prefetti di Napoli e Caserta di ascoltare i 9 sindaci. “Se non si riscontreranno elementi di novità – ha osservato l’esponente della Lega – i nove sindaci saranno rimossi entro la fine di dicembre. Se invece le valutazioni ci porteranno a ritenere infondata la richiesta del sottosegretario, ci saranno altre decisioni”.
OPERATORI IN AGITAZIONE, RACCOLTA BLOCCATA. Gli operatori del consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta hanno proclamato lo stato di agitazione per la mancata corresponsione delle mensilità di novembre.
A partire da venerdì 11 dicembre, quindi, la raccolta dei rifiuti nei comuni delle due province sarà sospesa. Il consorzio, da parte sua, ha garantito ai lavoratori che gli stipendi arretrati saranno pagati entro il prossimo 14 dicembre. Tuttavia, le organizzazioni sindacali non intendono fare passi indietro, anzi manifestano preoccupazione anche per lo stipendio che entro il 27 dicembre dovranno percepire gli operai.
Si prospetta un altro Natale di monnezza, pieno di rifiuti per strada, come nel dicembre di due anni fa? Al momento nessuno osa pensarci ma il rischio cè se il consorzio non si metterà in regola con i pagamenti.
I SINDACI IN AUDIZIONE A ROMA. Intanto, mercoledì si è tenuta a Roma, in Commissione dinchiesta sul ciclo dei rifiuti, laudizione dei sindaci dei nove comuni per i quali il sottosegretario Guido Bertolaso ha chiesto lo scioglimento per gravi inadempienze nel servizio di raccolta. Durante lincontro i sindaci dei comuni napoletani di Nola (Geremia Biancardi) e Giugliano (Giovanni Pianese) e di quelli casertani di Aversa (Domenico Ciaramella), Casal di Principe (Cipriano Cristiano), Casaluce (Nazzaro Pagano), Castel Volturno (Francesco Nuzzo), Maddaloni (Michele Farina), San Marcellino (Pasquale Carbone) e Trentola Ducenta (Nicola Pagano) hanno posto laccento sui disservizi dei consorzi di raccolta dei rifiuti, ritenuti la causa fondamentale delle inadempienze evidenziate da Bertolaso. Inoltre, hanno ritenuto inesatte o spesso esagerate le segnalazioni dei call center. Altro problema lamentato dai sindaci è laltissima percentuale di evasione della Tarsu, la tariffa per lo smaltimento rifiuti, che produce uno squilibrio di cassa tra tasse riscosse e costi di raccolta.
Laudizione – ha spiegato al termine dei lavori il presidente della commissione Gaetano Pecorella – ha evidenziato eredità difficili raccolte da alcuni sindaci eletti da poco e situazioni ambientali difficili. Tutti hanno rilevato che gran parte di queste disfunzioni sono segnalate da alcuni call center, ma naturalmente questi sono i dati che abbiamo raccolto da loro.
Per il sindaco di Aversa, Ciaramella, siamo di fronte ad un paradosso: Lo scioglimento del comune dice potrebbe avvenire nel momento in cui la cittàè pulita, mentre quando limmondizia cera le richieste di commissariamento non sono venute.La cittàè pulita sottolinea poi il primo cittadino normanno e abbiamo il 12 per cento di raccolta differenziata. Lunico nostro problema è che siamo legati ad un consorzio della raccolta che non funziona.