ATENE. Ci sono anche cinque italiani, quattro uomini e una donna, tra le 80 persone arrestate ad Atene per le violenze scoppiate nel giorno della commemorazione di Alexandros Grigoropoulos, il ragazzo ucciso un anno fa durante scontri tra manifestanti e polizia.
Le forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeni contro gruppi che lanciavano sassi e petardi al loro indirizzo. Il corteo ha raggiunto le sedi del Parlamento e dell’Università: qui, nel tentativo di entrare, alcuni dimostranti hanno picchiato e ferito alla testa il rettore. Ferite anche altre sei persone: quattro agenti e due manifestanti. Oltre 200 i fermati.
Gruppi di giovani mascherati hanno distrutto le vetrine di negozi e banche, bruciato cassonetti e auto, quindi si sono concentrati nel quartiere anarchico di Exarchia, completamente blindato dalla polizia, dove domenica sera è in programma un’altra commemorazione nell’ora esatta della morte di Grigoropoulos.
Il ministro dell’ordine pubblico Michalis Chrisochoidis ha ribadito che “la polizia continuerà a compiere il suo dovere di proteggere i cittadini e non consentirà che i vandali mettano di nuovo a sacco Atene”.
I cinque italiani, esponenti del gruppo di anarchici europei di cui le autorità avevano segnalato la presenza in Grecia, sono comparsi davanti a un magistrato, con l’assistenza di un avvocato messo a disposizione dall’ambasciata e la presenza del console Francesco Latronico. Il magistrato ha convalidato il loro arresto per varie imputazioni tra cui violenza contro pubblico ufficiale e distruzione di beni pubblici. Al momento del fermo avevano con sé cappucci e bastoni.
Episodi violenti sono avvenuti anche a Salonicco, seconda città del Paese, dove sono stati schierati 3mila poliziotti. Alcuni manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro la polizia e danneggiato la vetrina di uno Starbucks cafè.