Semilibertà al mostro del Circeo, Corte Ue condanna l’Italia

di Redazione

Angelo IzzoSTRASBURGO. La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo condanna l’Italia per aver concesso nel 2004 la semilibertà all’assassino del Circeo, Angelo Izzo.

Le autorità italiane, secondoil tribunale comunitario,hanno violato il diritto alla vita di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, uccise da Izzo il 28 aprile 2008 mentre godeva di questo beneficio.La Corte ha anche stabilito che le autorità italiane dovranno risarcire i familiari delle vittime con 45mila euro per danni morali.

Nel 1975,insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira,Izzo invitò Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti ad una festa nella villa di Ghira, al Circeo, e lì le seviziarono e massacrarono. La Lopez morì e la Colasanti si salvò, in terribili condizioni, fingendosi morta.I corpi delle due ragazze nel bagagliaio di un’auto, a Roma.

Nell’aprile 2005, Izzo era detenuto in regime di semilibertà nel carcere di Campobasso, dal quale usciva per lavorare in una cooperativa. Valentina Maiorano si era trasferita con la figlia a Ferrazzano, dove avrebbe dovuto aprire un ristorante in società con Izzo, investendo i soldi del marito Giovanni Maiorano, ex boss della Sacra Corona Unita. Il doppio assassinio si verificò il 28 aprile 2005 in una villetta di Ferrazzano, in provincia di Campobasso. Il ritrovamento dei corpi delle due donne avvenne due giorni dopo il delitto in seguito all’arresto di Izzo per traffico di armi.

Negli ultimi mesi Izzo era salito di nuovo alle cronache per la proposta di matrimonio fattagli da Donatella Papi, 53 anni, giornalista romana, divorziata e con un figlio di 15, conosciuta per corrispondenza. La donnail 30 ottobre scorso ha scritto al direttore del carcere di Velletri, dove Izzo sta scontando un doppio ergastolo, chiedendo di essere autorizzata ad incontrare il detenuto “per concordare con lo stesso le modalità e le autorizzazioni necessarie al fine di contrarre matrimonio in regime intramurario”.

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