MARCIANISE. Dopo una pandemia che ha lasciato dubbie tracce di un virus che ha corroso più lanima che il corpo, lo Spazio Corrosivo di Marcianise dà voce allo spirito interpretativo di undici artisti influenzati dalla malattia del momento.
Ancora un nuovo appuntamento con larte nello spazio espositivo di via Foglia 63, che aprirà le porte venerdì 11 dicembre, a partire dalle 18.30. La mostra sarà aperta fino all’11 gennaio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle ore 20, mentre il sabato e domenica su appuntamento. Una collettiva per riflettere sulla psicosi che ci ha travolto, rendendoci vittime di un morbo ben più pericoloso di un virus influenzale, vittime di una paura dilagante, contagiosa e di una cultura di sospetto reciproco.
Arturo Casanova, Piero Chiariello, Agnieszka Kiersztan, Mimmo Di Dio, Giuseppe Di Guida e Raffaele Vargas, Massimiliano Mirabella, Giacomo Montanaro, Stefano Piancastelli e Rosaria Nunziata, Bata & Wemilere, danno la loro chiave di lettura artistica ad una epidemia trattata come peste, che come un turbine ha investito la gente attenta a stare a buona distanza dagli sfortunati contagiati quasi come fossero appestati. Un virus che ha risvegliato incubi antichi e infondate angosce collettive.
Il virus è corpo senza anima, senza unimmagine riconosciuta e riconoscibile, è materia oscura, subdola e sottile. Il virus penetra nella struttura organica, nella cellula, modificandola, devastandola, sconvolgendola. Queste le parole del critico darte Enzo Battarra, nonché stimato medico dermatologo, che più di ogni altro può analizzare sotto molteplici aspetti ciò che si nasconde dietro un microscopico virus.
Pittura, scultura, fotografia, installazioni e interventi critici, per una mostra-evento illuminata da un falò ardente che brucia e debella la pandemia, con musiche tribali del gruppo percussionista Batà & Wemilere e per scongiurare il ritorno della psicosi, salsicce di suino cotte al fuoco. Gli artisti dello Spazio Corrosivo ancora una volta si dimostrano ricettivi ai temi sociali che toccano le corde della loro sensibilità dimostrando, come dice il curatore, che dopo una pandemia tornano gli impulsi, le passioni, gli amori, torna la creatività mista a creazione e a procreazione.
Larte diviene padrona del mondo. Il morbo è un ricordo che palpita in unimmagine che si fa materia. Ogni opera darte è memoria del tramonto di unepoca.