Il presidente Napolitano celebra l’avvocato Vincenzo Legnante

di Redazione

Giorgio NapolitanoSANT’ARPINO. Giovani, anziani, uomini di cultura, rappresentanti delle istituzioni hanno “celebrato” l’altro giorno la figura dell’avvocato Vincenzo Legnante, l’indimenticato sindaco di Sant’Arpino a trent’anni dalla scomparsa.

La manifestazione organizzata dalla Pro Loco atellana del Presidente Aldo Pezzella, e patrocinata dall’amministrazione comunale rappresentata per l’occasione dall’assessore alla cultura Giuseppe Lettera, ha rappresentato, sotto diversi punti di vista, una vera e propria lezione di storia locale dove attraverso la rievocazione del percorso umano, politico e culturale di una persona quale l’avvocato Legnante, si è ripercorsa la vita pubblica dell’intero novecento santarpinese e in parte di Terra di Lavoro.

Una vicenda umana quella di Legnante, accuratamente ricostruita dal Presidente onorario della Pro Loco Giuseppe Dell’Aversana, che ancora oggi affascina non solo tanta gente comune ma anche le più alte cariche del nostro Paese. Tra cui si cita il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, legato all’avvocato da sentimenti di antica amicizia, che con in una nota fatta pervenire agli organizzatori e letta da Elpidio Iorio ha tra l’altro affermato: “Esprimo il vivo apprezzamento per l’iniziativa che ricorda una figura del monumento democratico strettamente legata alla Comunità locale di Sant’Arpino, dagli anni dell’opposizione al fascismo agli anni dell’impegno politico e sociale del dopoguerra, al lungo periodo in cui fu Sindaco, mantenendo sempre un costante impegno di uomo di cultura e di letterato”.

Vincenzo LegnanteEd è stato un altro grande protagonista della storia della sinistra italiana, l’onorevole Andrea Geremicca, a rimarcare “come figure come quella del Legnante ancora oggi non perdono la propria attualità. Esse parlano idealmente ai giovani mostrando come ci sia stato e ci può essere un altro modo di fare politica, che prescindesse dalla mera ambizione personale, e dove prevaleva la volontà di condividere un progetto, un’opzione, la voglia di incidere sulle cose per cambiarle. Legnante, poi, riusciva ad unire il suo profondo radicamento con la realtà locale ad una visione larghissima, il suo essere uomo di cultura ed al tempo stesso uomo del popolo. Insomma era un politico ed una persona popolare inteso nel senso più nobile del termine, che non ha nulla a che vedere con il populismo imperante oggi”.

Particolarmente emozionanti sono stati i ricordi degli ex sindaci Vincenzo Ciuonzo e Salvatore Brancaccio e dell’ex assessore Roberto Compagnone, che hanno ricordato aneddoti privati e pubblici del “decennio comunista” di Sant’Arpino. Durante la mattinata c’è stato spazio anche per l’altro grande amore del Legnante: la poesia, con la declamazione dell’attore Dino Arbolino di alcune liriche scritte dall’Avvocato.

La manifestazione si è conclusa con la consegna di una targa ricordo alla signora Amalia Panettieri in Magliola che ha donato il patrimonio librario del Legnante alla Pro Loco che a sua volta lo ha ceduto in comodato alla Biblioteca Comunale, e al sig. Francesco Cicatiello che ha donato l’armadietto dove sono custoditi tali testi.

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