Sant’Arpino celebra “L’Arte Nucleare in Italia”

di Redazione

Aldo Pezzella SANT’ARPINO. Sarà inaugurata sabato pomeriggio, alle 17, con una proiezione e un dibattito presso la sala convegni sita al piano terra del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” di Sant’Arpino, la mostra “L’Arte Nucleare in Italia”, …

… che sarà ospitata nelle stanze della Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Massimo Stanzione”, al terzo piano dello stesso edificio di Piazza Umberto I.

Al taglio del nastro dell’evento organizzato dalla Pro Loco, e patrocinato dall’amministrazione comunale atellana, ci saranno il primo cittadino santarpinese Eugenio Di Santo, l’assessore alla cultura Giuseppe Lettera, il Presidente del sodalizio promotore Aldo Pezzella (nella foto), ed il Direttore della Pinacoteca Rosario Pinto.

La mostra, realizzata in collaborazione con le associazioni Il Ponte, l’Isaf, l’Ans ed il Laboratorio creatività arte e comunicazione, celebrerà il cinquantennale della nascita del Nuclearismo. Non a caso lo stesso Pinto ha rimarcato: “Da tempo si avvertiva l’esigenza di riconsiderare alcuni aspetti critici e storiografici relativi ad una stagione particolare ed importante dell’arte contemporanea come quella nucleare. L’occasione, quest’anno del 2009, poteva essere quella giusta, ricorrendo la scadenza di cinquant’anni dal “Manifeste de Naples” che fu un documento che può essere l’estremo lembo, in ordine temporale, di una coscienza nucleare che aveva saputo dar vita a processi svolti all’interno di un contesto aggregativo che aveva abbracciato l’intero Paese, avendo per fulcro l’asse Napoli-Milano. Motivi di riflessione si sono addensati nel corso di cinquant’anni alimentati non solo dal ripensamento critico, ma anche dal fatto che una pratica creativa, che forse potremmo definire nuclearista, non s’è mai del tutto annichilita, trovando, anzi, proprio nei tempi a noi più vicini, una confortante reviviscenza. Con quest’evento abbiamo cercato di riflettere su diversi aspetti, muovendo, peraltro, da un principio, che nulla nasce dal nulla e nella finisce nel nulla. Ciò ha imposto che cercassimo di individuare antecedenti e precursori, così come continuatori o epigoni della stagione aurea ‘nucleare’ degli anni Cinquanta”.

Il presidente della Pro Loco Pezzella ha poi aggiunto: “Ancora una volta la Pinacoteca ‘Massimo Stanzione’ s’inserisce con autorevolezza e contenuti pregnanti nel dibattito artistico nazionale e internazionale. Con il rigore scientifico che da sempre caratterizza la sua azione, il Direttore Pinto, in quest’allestimento propone un importante e per certi versi innovativo contributo critico e storiografico, per un’attenta comprensione della stagione del Nuclearismo in Italia. Mi preme sottolineare come l’evento, ed in modo particolare il volume che lo accompagna, è reso ancor più prestigioso dalla collaborazione avviata con l’Editore Loffredo di Napoli, che concorrerà, peraltro, a propagare, con sempre maggiore capillarità, il nostro generoso e umile contributo”.

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