Poste, il Codacons insiste per questione agibilità

di Redazione

 AVERSA. “Presentando ancora le vecchie e arcinote barriere architettoniche l’ufficio postale di via Corcioni …

…- leggere che alle giuste richieste del rappresentante del Coadis che lamentava la perdurante presenza di scalini che impediscono l’accesso autonomo ai diversamente abili in carrozzella, malgrado l’ufficio sia stato chiuso 7 mesi per ristrutturazione – il sindaco di Aversa risponde scaricando responsabilità sull’Asl che ha indicato i lavori da fare, senza, evidentemente, prendere in considerazione la presenza di barriere architettoniche e aggiungendo che ‘…in ogni caso, inviterò i vertici provinciali di Poste Italiane ad eliminare le barriere architettoniche dall’ufficio di via Corcioni…’ non può soddisfare il Codacons che da mesi sta chiedendo uffici postali degni di questo nome per la città di Aversa”.

Lo afferma, in una nota, l’avvocato Luigi Mazzarella, rappresentante legale del Codacons Aversa. “Promettere un intervento di mediazione, non basta. – aggiunge Mazzarella – Il sindaco avrebbe dovuto segnalare il problema, che era già noto da tempo, alla direzione provinciale di Poste Italiane affinché provvedesse ad eliminarlo prima della riapertura dell’ufficio che oggi, di fatto è inaccessibile ai disabili su sedia a rotelle. Quanto alla chiusura dell’ufficio stesso, è vero che i lavori sono stati effettuati su indicazione dell’Asl che ha anche la responsabilità della conseguente chiusura, ma è anche vero che il Comune, e quindi il suo rappresentante legale, ha la responsabilità della riapertura. Che, ai sensi dell’articolo 1 comma 4 del dpr 24 luglio 1996, non poteva essere autorizzata senza che fossero stati adottati tutti gli accorgimenti capaci di migliorarne la fruibilità. Per legge prima di autorizzare l’agibilità di una qualsiasi opera, il sindaco deve accertare che le stesse vengano realizzate nel rispetto delle norme dettate dal dpr. Cosa che, come Codacons, chiederemo venga fatta. Anche se questo dovesse comportare una nuova chiusura dell’ufficio postale”.

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