AVERSA. Grande successo per la presentazione del primo calendario della Protezione Civile del Gruppo comunale di Aversa.
Sabato mattina nel Teatro Cimarosa il calendario è stato presentato alla Città. Nel corso della manifestazione sono intervenuti il sindaco di Aversa Domenico Ciaramella, il comandante della Polizia Municipale Stefano Guarino, lassessore delegato Gino Della Valle ed il consigliere Emilio Luigi Scalzone. Padrone di casa Ciro Nugnes, coordinatore del Gruppo Comunale di Aversa. Levento ha visto la partecipazione di tutti i gruppi di Protezione Civile dellagro aversano e della Provincia di Caserta.
Dopo anni di lavoro dietro le quinte ha detto Ciro Nugnes questanno siamo usciti allo scoperto con il calendario nel quale sono contenute foto delle nostre attività ed in particolare del lavoro svolto da aprile ad ottobre a Poggio Picenze in provincia de LAquila. Lo scopo di questa pubblicazione è quello di farci conoscere maggiormente in Città e nellintero territorio dellagro sensibilizzando tutti alla prevenzione ed educazione.
È con grande piacere che accolgo la nascita del primo calendario del gruppo comunale di di Aversa. ha afferma il sindaco Ciaramella Ho visto venire alla luce e poi crescere questo gruppo di volontari sempre pronti ad offrire il loro supporto ed aiuto nei momenti di emergenza in Città e nellintero Paese. Questi ragazzi con grande passione hanno voluto, semmai ce ne fosse stato bisogno, testimoniare quanto siano forti e radicati sul nostro territorio il valore della solidarietà e della fratellanza con chi vive il disagio e ha bisogno di aiuto, partecipando, con forte senso civico, alle difficoltà delle sventure altrui. I volontari del gruppo di Aversa si sono rivelati una macchina di intervento in emergenza ben organizzata, in grado di ridurre al minimo il tempo che intercorre tra l’evento ed i primi soccorsi ed interventi. Non posso non ricordare il loro operato in occasione dell’evento sismico in Abruzzo, così come quello ad Ischia, mettendo in campo volontari e mezzi per portare il proprio contributo, non solo in termini di beni materiali di prima necessità, generosamente raccolti tra la comunità cittadina, ma anche e soprattutto, in termini di assistenza fisica e morale a favore della gente comune che in pochi attimi aveva visto distruggere ogni suo bene.
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