Ricatti a commissariato rifiuti: ai domiciliari Chianese

di Redazione

ResitCASERTA. L’imprenditore del settore rifiuti Cipriano Chianese, di Parete (Caserta), è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con l’accusa di estorsione.

L’amministratore della Resit, situata nella zona industriale di Gricignano, azienda che fino al 2005 ha gestito cinque impianti di smaltimento rifiuti nel giuglianese, secondo un’indagini della Dda, condotta dai carabinieri, avrebbe ricattato sistematicamente, con il blocco degli impianti, soprattutto nella fase più acuta dell’emergenza rifiuti in Campania, nel 2002, il Commissariato di governo per estorcere pagamenti non dovuti. Chianese è coinvolto anche in altre inchieste sulle irregolarità della gestione rifiuti in Campania e nel 2005 fu arrestato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso per i suoi legami con il clan dei Casalesi.

La Resit, secondo i magistrati, sarebbe tata illegittimamente autorizzata tra l’altro a ricevere rifiuti industriali conferiti da privati e avrebbe conseguito ingiusti profitti a danno dello stato per alcuni milioni di euro, tra il 2002 e il 2003, attraverso contabilità truccata, fatturazione di prestazioni non dovute, falsificazione del peso dei rifiuti conferiti in discarica, illecita appropriazione di somme dovute per “ristoro ambientale” ai comuni di Parete, nel casertano, e Giugliano, nel napoletano.

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