Letizia (LiberaMente) si dimette dal Consiglio e lancia accuse di personalismo

di Redazione

 CASTEL VOLTURNO. “Ancora una volta mi rammarico del fatto che non si riescano a scindere i personalismi dalla politica e dalla responsabilità di pubblici amministratori”.

Così l’avvocato Ferdinando Letizia, esponente di “LiberaMente”, a margine dell’ultima seduta del Consiglio comunale dopo la quale ha rassegnato le dimissioni. “Con il gesto di non dimettermi in un primo momento durante l’ultimo Consiglio comunale, – continua Letizia – ho voluto solo portare a compimento il mandato elettorale conferitomi dai cittadini cinque anni fa, votando favorevolmente per il reintegro degli usi civici e il cambio di destinazione dei terreni sui quali nascerà il Porto di Pinetamare con l’unico scopo di tutelare la cosa pubblica. Sono stato abituato ad amministrare la cosa pubblica come la mia casa, attraverso quegli insegnamenti e valori che i miei genitori mi hanno insegnato e che LiberaMente ha individuato in me proponendomi per questo per il ruolo di candidato sindaco. Ho chiesto ai miei colleghi di opposizione di dare anch’essi contestuali dimissioni dopo aver votato, affinché il nostro Comune rientrasse finalmente in possesso di terreni propri, com’è giusto che sia. Questo ovviamente è un gesto che non va né a tutela degli interessi dell’assessore Rocco Russo, né dell’Udc, ma solo della collettività tant’è che al termine del Consiglio comunale ho rassegnato presso il Comando della Polizia Municipale le mie irrevocabili dimissioni dalla carica, a dimostrazione del fatto che in questi 5 anni non ho mai condiviso l’operato di questa maggioranza”.

“La mia – prosegue Letizia – è stata un’opposizione leale, coscienziosa, ragionata e autonoma fino all’ultimo gesto, mostrando ai cittadini qual è il mio modo di operare e quello del mio partito. Anteponendo il bene del territorio a qualunque critica o valutazione negativa da cui sarei stato colpito. La scelta di agire in maniera diversa rispetto a tutti i membri dell’opposizione non è un attacco personale a chi così l’ha inteso, vedendo in questo mio gesto trame, intrighi o sotterfugi: semplicemente intendevo essere coerente con me stesso e dimostrare che il ruolo dell’opposizione è di collaborare alle decisioni e alle scelte della maggioranza quando queste sono “giuste”: infatti questo è l’unico atto deliberativo per il quale il mio voto collima con quello della maggioranza, mentre per le questioni del Puc e del Siad ho scelto l’astensione, perché per quanto le ritenessi poco condivisibili, ho preferito che Castel Volturno non fosse privato di strumenti legislativi fondamentali, lasciando però alla maggioranza la responsabilità della proposta fatta”.

“Mi rammarico, infine, che i miei colleghi abbiano anteposto la caduta dell’amministrazione alla votazione per un atto fondamentale per il bene del territorio: questa è l’autentica castellanità, con il mio voto ho contribuito allo sviluppo del territorio, assicurato continuità dell’Accordo di Programma e risolto una questione annosa, ovvero gli usi civici senza i quali i lavori del porto non potranno mai cominciare. È mia priorità lo sviluppo e l’arricchimento di questo territorio, attraverso ogni strumento a nostra disposizione, favorendo il processo di riqualificazione già in atto e che vede ancora, oltre che nel Porto di Pinetamare, nel Porto fluviale e nel recupero del Borgo medievale due punti fondamentali. Non m’interessa contestare la maggioranza quando essa propone ciò che è giusto: contesterei il futuro di Castel Volturno, e io e LiberaMente non siamo abituati a fare passi indietro”.

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