REGGIO CALABRIA. Cresce la paura in Calabria dopo che, a pochi metri dallaeroporto dello Stretto, in via Ravagnese, è stata ritrovata unauto con a bordo armi ed esplosivo.
La scoperta è stata fatta durante i pattugliamenti delle forze dellordine che stavano perlustrando il tragitto che doveva compiere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante la sua visita a Reggio Calabria. Dalle prime informazione è stato escluso che laccaduto sia relazionato alla visita del Capo dello Stato, anzi lipotesi più accreditata è che la Fiat Marea, sulla quale sono stati ritrovati due fucili a pompa, due pistole, due ordigni rudimentali, una tanica di benzina e tre passamontagna, sia stata abbandonata proprio perché il conducente si sarebbe reso conto della preenza delle forze dellordine nella zona. Nessun pericolo per Napolitano, quindi, ma tanta paura e soprattutto la consapevolezza che, dopo gli attentati alla Procura di Reggio Calabria, la presenza della cosche della ndrangheta nel Reggino sia fortissima tanto che il loro potere sembra estendersi da Gioia Tauro allintera zona della Locride.
Intanto il presiedete della Repubblica Napolitano ha partecipato, questa mattina, alla Giornata della Legalità svoltasi Reggio Calabria alla quale erano presenti anche il procuratore nazionale Pietro Grasso, il procuratore generale Salvatore Di Landro, il procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo e il procuratore Antimafia Franco Gratteri.
Il capo dello Stato, durante il suo intervento, ha parlato dei fatti accaduti a Rosarno invitando la popolazione
calabrese a lottare sia contro la criminalità che contro lintolleranza: A Rosarno sono accadute cose brutte, pesanti. Uno scoppio di insofferenza che ha mostrato il peggio di ciò che si era accumulato nell’animo dei cittadini e degli immigrati. E’ nostra responsabilità collettiva di rappresentanti dello Stato non aver saputo prevenire ciò che avremmo dovuto prevenire. Ora dobbiamo evitare che si ripeta e respingere luoghi comuni e pregiudizi che indicano la Calabria come luogo di intolleranza e di razzismo. Nella lotta alla ‘Ndrangheta ha aggiunto Napolitano – stiamo assistendo ad una pagina nuova. Per quanto riguarda invece i fatti di Rosarno sia chiaro che tutti avremmo dovuto prevenire quanto è successo poiché ciascuno ha la sua responsabilità. Quanto è accaduto ha tirato fuori il peggio di ognuno, ma guai a pensare che gli immigrati portano violenza e che i cittadini di Rosarno sono razzisti. La Calabria è una regione difficile e sfortunata, che deve mobilitarsi di più, ma non possiamo abbandonare i calabresi al pregiudizio, né possiamo rimanere in semplice attesa. Ribadisco ha concluso – il mio pieno sostegno alla magistratura che si sta battendo con intelligenza e professionalità per lo stato di diritto.
Sempre in mattinata il presidente Napolitano ha avuto un colloquio con i rappresentanti delle istituzioni locali di Reggio Calabria, con i rappresentanti sindacali e delle associazioni impegnate nella difesa della legalità e con il presidente della Regione Agazio Loiero. Alla fine della manifestazione della Giornata della Legalità, Napolitano ha incontrato tre degli immigrati rimasti feriti nel corso degli incidenti accaduti a Rosarno ai quali ha stretto la mano e sincerandosi delle loro condizioni di salute.