Il Tricolore sulla tomba di Craxi

di Redazione

Bettino CraxiHAMMAMET. Domenica mattina si è svolta la commemorazione, ad Hammamet, in Tunisia, di Bettino Craxi per il decennale della sua morte. Sulla tomba dell’ex premier e leader socialista è stato posto il Tricolore per volere della famiglia.

Presenti circa 600 persone nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet, tra cui la moglie Anna, i figli Bobo e Stefania, i ministri Franco Frattini, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta, il capogruppo dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, tre ministri tunisini e numerosi esponenti del mondo socialista tra cui De Michelis, Boniver, Barani, Polverari, Battilocchio, Robilotta, Formica, Garesio, Zavettieri e Pillitteri. Il presidente della Tunisia, Ben Ali, ha inviato una corona di fiori. Altre corone sono state depositate da varie associazioni socialiste e dalla città di Lissone. Martedì nel convegno alla biblioteca del Senato saranno presenti sia il presidente del Senato, Renato Schifani, sia il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi.

I tre ministri sono venuti ad Hammamet non nelle loro vesti istituzionali, ma per una scelta personale. “Per evitare polemiche – dice Stefania Craxi – nessuno di noi ha chiesto la missione. Non volevamo spendere soldi pubblici per un gesto politico”. Frattini giudica Craxi “un uomo di stato che ha rappresentato un pezzo della storia d’Italia. Ha immaginato le riforme 25 anni prima ed ha rappresentato un faro per chi lottò per la libertà nell’est Europa”. Sacconi ritienel’ex premier”un grande statista. Rileggere la nostra storia recente potrà essere utile per il presente e per il futuro dell’Italia”.

ASSENTE IL PD. Assentiil Psi di Nencini (commemorerà Craxi ad Hammamet martedì) ed esponenti del Pd. C’era solo Alberto Nigra, ex deputato diessino. Il ministro Sacconi invita il Pd alla riflessione: “L’imbarazzo del Pd è un segno positivo rispetto alle chiusure del passato. Lo dico con animo fiducioso che un grande partito sia in grado di riconoscere i meriti di Bettino Craxi, rendendosi così capace di rimuovere il male oscuro della nostra democrazia che è l’uso improprio della leva giudiziaria. Gli ex comunisti riconoscono prima o poi i loro errori. Si tratta solo di strabilire quanti siano i morti nel frattempo”. Stefania Craxi ha personalmente invitato Pierluigi Bersani alla commemorazione. “Non è venuto – dice Stefania – la ritengo una occasione mancata”. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che riceverà la Fondazione Craxi martedì alle ore 17 al Quirinale, dovrebbe aver inviato un messaggio alla famiglia. “È un gesto importante – afferma Stefania Craxi – che colgo con animo grato”.

ABBRACCIO TRA BOBO E STEFANIA, MA RESTANO DIVERGENZE POLITICHE. L’occasione ha sancito anche la riappacificazione tra i figli di Craxi, Bobo e Stefania, anche se rimangono le divergenze politiche: Stefania è sottosegretario agli Esteri nell’attuale governo Berlusconi, Bobo è stato sottosegretario agli Esteri del governo Prodi. Stefania afferma: “Gli avversari politici che furono di Bettino Craxi sono gli stessi oggi di Silvio Berlusconi. La stragrande maggioranza degli elettori socialisti sta con Berlusconi. Una parte dei socialisti si è sottomessa alla cultura comunista, ma sono tutti a casa, anche mio fratello”. Ma Bobo ribatte: “Entrare nel Pdl significa rompere con le tradizioni socialiste. Chi entra nel Pdl non è un traditore, ma è un compagno che sbaglia. I socialisti sono rimasti fuori dal parlamento, perchè nel 2008 scelsero con coraggio di essere autonomi. Fu grave l’errore di Veltroni ed oggi in parlamento c’è un vuoto: mancano i socialisti”.

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