ROMA. Con 269 si e 257 no è stata approvata alla Camera la mozione del Pd relativa alle iniziative per favorire l’occupazione del Mezzogiorno.
Una sconfitta, dunque, per la maggioranza di governo (il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, aveva dato parere negativo),con i deputati democratici che invece si sono alzati in piedi applaudendo. La seconda parte della mozione, presentata da Sergio D’Antoni, ha invece avuto parere favorevole dal governo.
“Sconfitta l’ostilità del Governo verso il Sud. – commenta il deputato democratico Franco Laratta – Chiediamo ora che l’esecutivo riveda la sua posizione, risponda ai drammi del Mezzogiorno, aiuti giovani, famiglie e imprese. Il Sud sta morendo lentamente, i giovani scappano via, la criminalità controlla molte aree. Non possiamo andare avanti così”. Dall’Idv, Leoluca Orlando afferma: “Preso atto della gravità della situazione e della chiarezza delle nostre posizioni, il governo è stato costretto a non esprimere parere negativo verso la mozione sul Mezzogiorno, e anzi ad accoglierne alcuni punti, con particolare riferimento alla crisi occupazionale e alla necessità di interventi a sostegno di lavoro e imprese”.
La mozione D’Antoni prevede di finanziare un piano volto a inserire nel mercato del lavoro almeno 100mila giovani diplomati e laureati delle otto regioni del Mezzogiorno mediante stage presso imprese private, a tal fine prevedendo un compenso mensile a carico dello Stato per un periodo non inferiore a sei mesi, cui aggiungere un incentivo di 3mila euro a favore dell’azienda in caso di assunzione a tempo indeterminato.
Su questa parte il sottosegretario Viespoli aveva proposto una riformulazione come condizione per dare parere favorevole, revisione che non era stata accettata da D’Antoni. Parere negativo anche sul secondo punto della mozione del Pd, dove si chiedeva di “reintegrare le risorse impegnate del Fondo per le aree sottoutilizzate per destinarle a un programma mirato al rilancio del tessuto produttivo meridionale e, conseguentemente, dei livelli occupazionali del Mezzogiorno, ripristinando a tal fine un meccanismo di fiscalità di sviluppo concreto ed efficace quale é l’automatismo del credito d’imposta per i nuovi investimenti nel Mezzogiorno”.
Approvata anche la terza parte, ossia “Predisporre in tempi rapidi un piano organico di riforma degli ammortizzatori sociali, che includa lavoratori a progetto, parasubordinati, lavoratori atipici e le altre categorie contrattuali attualmente escluse da ogni copertura, garantendo almeno il 60% del reddito percepito nell’ultimo anno”.