Atella ricorda l’archeologo Johannowsky

di Redazione

Elpidio IorioSANT’ARPINO. “Atella, nota nel mondo letterario per le sue Fabulae, non dimenticherà mai l’ amore di Johannowsky per il suo territorio; …

… verso il quale l’archeologo ha contribuito, con rigore scientifico e rara competenza, a fare luce su molte vicende che altrimenti sarebbero state sepolte dall’oblio del tempo e dall’ incuria dell’uomo”.

E’ il pensiero di Elpidio Iorio, assessore ai lavori pubblici nella giunta del Comune di Sant’Arpino guidata dal sindaco Eugenio Di Santo, che ha voluto così ricordare Werner Johannowsky, archeologo e maestro di archeologia,appena dopo aver appreso della sua improvvisa scomparsa. “Proprio a giorni – prosegue l’assessore Iorio – inizieranno gli scavi previsti all’interno dei lavori per la realizzazione del Parco Archeologico di Atella, un progetto che è caratterizzato non poco dagli studi e dalle ricerche del grande archeologo che fu allievo di un altro straordinario maestro di archeologia, qual è stato Amedeo Maiuri. D’intesa con il sindaco Di Santo, con il collega Giuseppe Lettera, e soprattutto di soggetti culturali particolarmente attivi nello studio e nella ricerca storica, quali l’Archeoclub di Atella, la Pro Loco di Sant’Arpino e l’Istituto di Studi Atellani, istituiremo un premio archeologico – culturale alla memoria di Johannowsky”.

Concorda pienamente Giuseppe Petrocelli, fondatore e presidente dell Archeoclub di Atella, che evidenzia:“Johannowsky ha curato le notizie su Atella per prestigiose opere di valenza internazionale. E’ sua infatti la “voce” Atella pubblicata per la Treccani sull’appendice per la Storia dell’Arte Antica (1970 – pag. 90) e quella inserita all’interno della The Princepton Encyclopedia of Classical Sites (New Jersey – 1976)”. E’ lo stesso Petrocelli a ricordare gli ultimi incontri avvenuti con l’archeologo: “Dopo l’incontro di Sant’Arpino del 5 aprile 2006, in occasione del quarantennale del primo scavo del marzo 1966, ci rivedemmo a Succivo il 19 maggio del 2007 per ricordare il giornalista Arturo Fratta dopo alcuni mesi dalla sua morte. Concordammo la pubblicazione di suoi recenti studi sulla Sfinge e sul tesoretto scoperti in piazza Umberto I a Sant’ Arpino. Nell’occasione mi mostrò anche una serie di documentazioni fotografiche e inediti sugli scavi del 1966. Notizie che avevo anche riferito all’assessore Elpidio Iorio perché utili alla nuova e imminente campagna di scavi. Da ultimo, ironia della sorte, nell’assemblea dell’Archeoclub del 4 gennaio scorso (data in cui probabilmente già era morto) con l’archeologo Luigi Lombardi avevamo programmato un incontro a stretto giro con Johannowsky che aveva fatto sapere del suo interesse per l’inizio della campagna di scavi a cui voleva assistere”.

Nei prossimi giorni sarà convocata una riunione per programmare una iniziativa di commemorazione di Johannowsky e per l’occasione saranno richieste le copie dei documenti su Atella che custodiva lo stesso archeologo.



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