TRENTOLA DUCENTA. Lamministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Pagano ha terminato la sua avventura.
Nella mattinata di mercoledì 27 gennaio hanno presentato le dimissioni 11 consiglieri comunali, la metà più uno dellAssise, che equivale allo scioglimento del Consiglio e al conseguente commissariamento del Comune. Le polemiche e i dissapori interni, i continui cambi di assessori in giunta, anche con lausilio di esterni, e il marasma venutosi a creare in vista delle prossime elezioni provinciali sono culminati nellaccordo trasversale tra lopposizione e diversi esponenti della maggioranza che hanno deciso di mandare a casa il primo cittadino, eletto nel 2007 a capo di una coalizione di centrosinistra.
A dimettersi, infatti, sono stati tutti i consiglieri di opposizione del centrodestra, Giuseppe Apicella, Michele Griffo, Luciano Sagliocco, Luigi Perfetto e Giuliano Pellegrino, i riformisti Nicola Russo, Raffaele Di Lauro e Saverio Fabozzi (eletti nella maggioranza Pagano, poi passati allopposizione), insieme ai consiglieri di maggioranza Raffaele Marino (anchegli eletto nel centrodestra, poi passato in maggioranza dopo ladesione allUdeur), Luciano DAlessio (la cui figlia, Marianna, era in giunta come esterno fino a qualche settimana fa) e Saverio Misso.
Ora lobiettivo è quello di andare alle urne già allelection day del 28 e 29 marzo, anche se il termine ultimo del 21 gennaio è già trascorso. Tuttavia, il governo centrale potrebbe emanare un decreto ad hoc per consentire ad alcuni comuni, soprattutto quello di Bologna (dove si è dimesso il sindaco Delbono, indagato per la nota vicenda del Cinzia-Gate), di andare alle urne.