CASAGIOVE. Si è tenuta, presso il Comune di Casagiove, uniniziativa prevista per il Giorno del Ricordo istituito per commemorare i nostri connazionali morti nelle foibe ed i profughi istriani, fiumani e dalmati costretti ad abbandonare la loro terra.
Come in tutta Italia, anche presso il Comune di Casagiove si sono commemorate le vittime di quei terribili eventi avvenuti dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il sindaco Vincenzo Melone ha rammentato che il 10 febbraio ricorre il giorno che l’Italia tutta dedica alla memoria della tragedia dei nostri connazionali costretti all’esodo dalle loro terre dellIstria, di Fiume e della Dalmazia, ed in ricordo di tutte le vittime delle foibe. Le foibe, voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, devono il loro sinistro significato all’uso che ne fecero i partigiani jugoslavi durante e dopo la II guerra mondiale. Erano fosse comuni per esecuzioni sommarie collettive, in gran parte di italiani. Il fenomeno iniziò nell’autunno del ’43, subito dopo larmistizio, nei territori dellIstria, abbandonati dai soldati italiani. Le foibe, però, ebbero la loro massima intensità nei quaranta giorni dell’occupazione jugoslava di Trieste, Gorizia e dell’Istria, dall’aprile fino a metà giugno ’45, quando gli Alleati rientrarono a Trieste occupata dalle milizie di Tito. La persecuzione degli italiani, però, durò almeno al 1947, soprattutto nella parte dell’Istria più vicina al confine e sottoposta all’amministrazione provvisoria jugoslava. Le stime dei morti si aggirano tra i 20.000 e 30.000 italiani uccisi; una pulizia etnica o genocidio in piena regola, che per molti, troppi anni è rimasto nel più assoluto silenzio. Casagiove ha onorato il ricordo di quelle innocenti vittime, con un minuto di raccoglimento.