AVERSA. L’ex parlamentare Lorenzo Diana, insieme al figlio Gennaro, dirigente provinciale del Pd, passa all’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
Ecco la nota ufficiale con cui i Diana sanciscono il passaggio nei dipietristi:
Alla luce di oculate e serie riflessioni, avviate per un netto disagio che da tempo avvertivo, ho deciso di lasciare il Pd. Respiro politica fin da bambino e dopo una lunga militanza nel Pci prima, nel Pds successivamente, nei Ds ancora poi e da ultimo nel Pd, ho ad oggi maturato la convinzione che non esistono più i presupposti per proseguire un percorso politico nel partito nato dalla fusione delle due vecchie culture dei due principali partiti che vi hanno concorso.
Lidea originaria del Pd, tesa ad abbattere gli steccati ideologici e ad andare oltre i partiti, si è rivelata col tempo del tutto falsa. Lentusiasmo iniziale, scaturito dalla discesa in campo di Walter Veltroni, aveva suscitato in me, come in tanti altri, la voglia di portare avanti battaglie difficili ma giuste in nome di valori, ispirati ai principi di democrazia, trasparenza e legalità in cui ho sempre creduto fermamente. Furono proprio queste le motivazioni che mi spinsero ad accettare la candidatura al 26 posto in lista alla Camera dei Deputati nelle ultime elezioni politiche del 2008 con grande spirito di servizio ed orgoglio.
Purtroppo nel tempo ho dovuto constatare che questi elementi di novità sono stati del tutto schiacciati dagli apparati, dalle nomenclature e dalle oligarchie di un partito, il Pd, che è finito col divenire verticistico, tagliando i rapporti e i collegamenti con la base e gli iscritti, sempre più disorientati e lasciati soli. Tutto questo si è riflettuto in misura ancor maggiore in provincia di Caserta, dove il Pd è finito sotto una guida debole ed eterodiretta, con la conseguenza di un partito, in cui non esistono regole, così come dimostrato anche dalla mia personale vicenda che mi ha visto addirittura annullato, con metodi dittatoriali, una regolare elezione a leader dei Giovani Democratici.
Un partito, quello casertano, troppo preso da posizionamenti personali, autoreferenzialità, interessi di natura affaristica. Un partito che non è stato e non è capace di parlare alla gente ma che invece mette al bando, uno strumento di massima democrazia partecipativa, come quello delle primarie, per chiudersi in una stanza e scegliere un candidato, così come sta avvenendo per le elezioni provinciali, premiando magari qualche politico nominato di mestiere con un imposizione dallalto.
Ho scelto dunque di traghettare la mia immortale passione politica in un nuovo partito, lIdv di Antonio Di Pietro, per credere decisamente in una prospettiva discontinua col passato e portare avanti le sfide irrinunciabili al fine di far valere, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, i valori fondamentali ispirati ai principi di legalità, etica e moralità.