BOLOGNA. Dopo le dimissioni del sindaco Flavio Delbono, coinvolto nel “Cinzia-gate”, il Pd starebbe facendo pressione sull’ex premier Romano Prodi.
Il Professore, dal canto suo, ha declinato qualsiasi invito sottolineando che non cambierà idea in merito. Il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani ha precisato che il nome di Prodi come possibile sindaco della città di Bologna sarebbe un “grande segnale di amore per la città. Prodi ha detto da tempo che ha fatto altre scelte di vita. Il fatto che la città e il Pd esprimano affetto e desiderio di candidarlo dimostra quando Prodi sia un punto di riferimento importante. Ho rispetto per le scelte – conclude,comunque, lasciando aperta una speranza. Vedremo…”.
Ma a tali affermazioni, il diretto interessato replica affermando: “Segnali d’amore per la cittàse ne possono dare in tanti modi. Bisogna vedere quale ha più effetto. Non è questione di sacrificio personale”. Il Partito Democratico cerca un candidato forte capace di dominare nel capoluogo emiliano, da sempre roccaforte della sinistra. L’ex premier Prodi si è detto lusingato per l’attestazione di stima che il partito gli ha dimostrato ma ha aggiunto che non vuole candidarsi alla guida della sua città: “Non è un problema di sacrificio personale ma, quando si prendono decisioni politiche, bisogna guardare razionalmente a cosa è meglio per se stessi, per la città, per la comunità in cui si vive e per la coerenza delle proprie azioni. Il giudizio è sempre complesso. L’amore è il più complesso di tutti i sentimenti e non c’è un atto di amore che non guardi in viso l’amata. A Bologna serve uno slancio, serve un salto di lavoro in comune, ma prima di tutto una sosta nell’avvelenamento reciproco, nella tensione così prolungata che è, però, anche tensione di tutta la società italiana, non solo di Bologna”.
Intanto proprio oggi arriverà nel capoluogo emiliano Pierluigi Bersani e, nonostante Prodi neghi di avere un incontro con il segretario del Pd, la visita sembra quasi come un ulteriore tentativo di convincimento.
