GERUSALEMME. Terzo ed ultimo giorno della visita in Israele di Silvio Berlusconi che, durante il suo intervento alla Knesset (il parlamento israeliano), riceve una dura replica dall’Iran.
Il premier italiano martedì aveva affermato che la comunità internazionale ha il “dovere di sostenere ed aiutare la forte opposizione” in Iran. Da Teheran, il portavoce della commissione affari esteri del Parlamento, Kazem Jalali, ritiene che le parole di Berlusconi “non potranno aiutare a risolvere i problemi, ma al contrario li renderanno più complicati” e suonano come “un’interferenza negli affari interni di un Paese indipendente”.
Anche nel suo discorso al parlamento israeliano, il premier italiano è tornato sulla questione del nucleare iraniano. “In una situazione che può aprirsi alla prospettiva di nuove catastrofi, l’intera comunità internazionale deve decidersi a stabilire, con parole chiare, univoche e unanimi, che non è accettabile l’armamento atomico a disposizione di uno stato i cui leader hanno proclamato ‘apertamente’ la volontà di distruggere Israele ed hanno negato insieme la Shoah e la legittimità dello stato ebraico” ha detto Berlusconi, auspicando ancora una volta “sanzioni efficaci” contro l’Iran. “Non si possono ammettere cedimenti,- ha aggiunto il Cavaliere – occorre ricercare la più ampia intesa a livello internazionale per impedire e sconfiggere i disegni pericolosi del regime iraniano. La via da percorrere è quella del controllo multilaterale sugli sviluppi militari del programma nucleare iraniano, quella del negoziato risoluto, quella delle sanzioni efficaci: bisogna esigere garanzie ferree dal governo di Teheran, impegnando in modo determinato lAgenzia internazionale per lenergia atomica al controllo ispettivo ed alla verifica continua dei progressi del negoziato”.
Per quanto riguarda ilprocesso di pace in Medio Oriente, Berlusconi ha detto di sperare in una svolta e si è rivolto al presidente palestinese Abbas (Abu Mazen), che incontrerà nel pomeriggio a Betlemme,”affinché torni al tavolo del negoziato e consegni alla storia un accordo per la pace e lo sviluppo economico del suo popolo”.Berlusconi ha ricordato anche che l’Italia si oppose al rapporto Goldstone dell’Onu perché Israele dispiegò “una giusta reazione” ai missili di Hamas da Gaza. A questa considerazione ha replicato all’Ansa Nemer Hammad, uno dei più stretti consiglieri politici di Abu Mazen: “Quella degli israeliani a Gaza fu un’aggressione: c’è un rapporto che si chiama Goldstone sui crimini israeliani e qualunque cosa dica il premier Berlusconi non cambia la realtà”.
Poi il premier italiano ha ribadito: “Il posto d’Israele è nell’Unione europea”. “Voirappresentate ideali che sono universali, siete il più grande esempio di democrazia e di libertà nel Medio Oriente, se non l’unico esempio. Un esempio che ha radici profonde nella Bibbia e nell’ideale sionista. È per me un grande onore, è un grande onore per lItalia parlare in questa nobile assemblea che è il simbolo stesso dei valori democratici su cui si fonda il vostro Paese. Questo Parlamento rappresenta la più straordinaria vicenda del Novecento. Questo Parlamento testimonia la nascita nel 1948 di uno Stato Ebraico, libero e democratico che raccolse finalmente, dopo lorrenda esperienza della Shoah, cittadini del mondo che parlavano tutte le lingue e che accorsero da ogni angolo del mondo”. Ed è tornato sulle leggi razziali del 1938 adottate dal governo fascista, definendole “un’infamia”.
Da parte sua, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato dell’Italia come un Paese di punta contro l’antisemistismo e il negazionismo, ed elogiato Berlusconi:”Silvio, tu sei un grande leader coraggioso, Israele ha un grande amico in Europa”.