ORTA DI ATELLA. Antonio Mancini si dimette da presidente dellassociazione Arci Su la testa, di recente fondata ad Orta di Atella.
Dietro la sua decisione del 24enne la caratterizzazione politica che ha notato nel corso della presentazione del sodalizio avvenuta lo scorso 31 gennaio, al Convento dei Frati Minori.
Ecco la lettera inviataci da Mancini, in cui spiega i motivi delle proprie dimissioni:
Nonostante ormai da anni i paesi del Mezzogiorno dItalia siano additati come realtà culturalmente chiuse e lavorativamente senza speranza, i giovani hanno ancora voglia di sperare credere in un futuro migliore in cui non ci sia distinzione di classe, di cultura e soprattutto di orientamento politico. Viviamo in unera socio culturale in cui unico ed avvertito bisogno è quello di dare voce ai giovani. Per questo ho deciso di fondare con laiuto di altri giovani ortesi con gli stessi obiettivi, nel proprio paese, Orta di Atella, lassociazione Arci, già presente in altre realtà limitrofe ed operante con grandi risultati. Lo scopo era quello di far sì che i giovani avessero lopportunità di interagire in un ambiente che fosse fulcro di interscambio culturale in cui poter affrontare tematiche sociali difficili, come la disoccupazione e i disagi giovanili ad essa connessi, che solo chi vive il paese conosce realmente.
In occasione dellinaugurazione dellArci, avvenuta il 31 gennaio scorso, presso il Convento dei Frati Minori di piazza San Salvatore ad Orta, manifestazione alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i cittadini, era mio obiettivo, unitamente a quello dei miei compagni di avventura, affrontare le tematiche sopra citate mediante un confronto dinamico e democraticoattraverso cui esprimere le proprie opinioni in maniera rispettosa. Devo ammettere, mio malgrado, che ciò non è accaduto. Gli interventi che si sono susseguiti nel corso dellincontro sono stati solo ed esclusivamente di natura politica e per di più faziosa, lontano da quello che era lobiettivo delliniziativa. Unico tema di discussione è stato quello di giudicare loperato di politici di schieramenti opposti, peraltro assenti, attraverso un dibattito accusatorio e denigratorio in particolar modo quelli di alcuni esponenti di primo piano del Pd locale e quelli di qualche esponente di partiti di estrema sinistra. Da tutto quanto accaduto e soprattutto espresso personalmente mi dissocio non solo perché il tutto è avvenuto in un luogo e in una sede inadeguata, ma soprattutto perché lesive dei buoni e fiduciosi propositi dellassociazione di cui sono presidente, la quale in teoria non doveva essere una appendice politica di un partito.
Lambiente giovanile deve essere lasciato fuori da questi vecchi rancori ed inciuci che poco hanno a che vedere con la politica, devono essere lasciati fuori dalla convinta e presuntuosa capacità di taluni di arrogarsi il diritto di giudicare loperato altrui. E necessario prendere atto che tutti, ma proprio tutti, abbiamo qualcosa di cui andar fieri. Non è questo che vanno perseguendo questi personaggi e non sono questi i modelli da seguire.
E, pertanto, con profondo rammarico, che comunico le mie dimissioni da presidente dellArci. Nonostante ciò, ho apprezzato fortemente questa esperienza seppur breve, durante la quale ho interagito con persone straordinarie e con molte delle quali spero di poter continuare a collaborare anche in futuro. Altri progetti ed altre sfide mi aspettano. Spero che ancheessi contribuiranno ad arricchire il mio bagaglio di esperienza. Ringraziando tutti per la fiducia dimostrata nella mia persona, porgo i miei migliori ai miei amici di un futuro ricco di successi.