Piano Casa, Rosato invoca “correttivo” in Assise

di Redazione

Domenico RosatoAVERSA. Venerdì scorso il Consiglio comunale si è espresso ed ha deliberato sul Piano Casa.

In una missiva inviata al sindaco Domenico Ciaramella, il consigliere di opposizione de La Sinistra, Domenico Rosato, scrive: “Ho molto apprezzato che la discussione sia avvenuta finalmente in un clima sereno e costruttivo, in maniera franca, condividendo quale fosse il ‘bene comune’ da tutelare nella nostra città. La decisione finale, proposta con emendamento presentato nella seduta da parte dello stesso Sindaco, è stata da me condivisa con voto favorevole, perché essa rappresentava una maggioritaria posizione di tutela del territorio e la possibilità di garantirne la futura programmazione”.

“Ilprofessor D’Angelo, – continua Rosato – nella recente discussione sul tema ‘piano casa’, organizzata dal Consigliere Delegato Fiore Palmieri, ci ha ricordato che la norma dopo che è stata emanata vive di vita propria, legata strettamente alla semantica del testo stesso, e che l’applicazione della norma perde qualsiasi legame interpretativo con la volontà del legislatore. Questo mi ha imposto un’ulteriore riflessione, che propongo alla vostra attenzione, sul testo del dispositivo da noi deliberato come Consiglio, proprio per verificare se esso potesse realmente garantire la volontà, oralmente espressa dai consiglieri, e la corrispondenza con essa della sua applicazione reale. Tale rilettura non poteva che essere postuma alla deliberazione stessa, in quanto il tempo della riflessione è stato limitato alla sola discussione avvenuta in Consiglio, trattandosi di una proposta di emendamento presentata durante la seduta stessa e difforme nella forma e nella sostanza dalla proposta originaria, notificatami all’atto della convocazione, sulla quale avevo avuto il tempo sufficiente per una analisi comprensiva di considerazioni tecnico giuridiche, che peraltro sfuggono alle mie strette competenze professionali”.

“L’aver adottato una formulazione genericamente esclusiva degli effetti delle norme della L.R. 19/2009 – aggiunge ancora il consigliere – può aprire infatti una pericolosa ambiguità nell’applicazione della delibera adottata. Possono derivarne due effetti negativi. Da un lato il cittadino potrebbe nel proprio soggettivo diritto dover aprire un contenzioso con l’ente, per aver escluso l’efficacia di norme della legge regionale non sospendibili dall’Amministrazione Comunale, con conseguenti disagi e oneri economici per il cittadino stesso e per l’ente.Dall’altro potrebbe, in sede di contenzioso giuridico, essere dichiarata la non efficacia dell’intero atto deliberativo, compromettendo anche l’esclusione che sarebbe invece di competenza dell’Amministrazione Comunale a tutela della propria attività di programmazione”.

Rosato propone, pertant,o di prendere in seria considerazione la necessità che, in regime di autotutela, l’Amministrazione comunale provveda alla convocazione immediata di un Consiglio Comunale urgente, che adotti un deliberato che integri ed espliciti la norma già deliberata, limitando l’applicazione dell’esclusione del dettato della L.R. 19/2009 espressamente e puntualmente agli articoli e commi di competenza dell’Amministrazione Comunale stessa”.

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