Protesta dei medici all’ospedale “Moscati”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Alla fine i medici dell’Unità operativa di pronto soccorso e medicina d’urgenza del San Giuseppe Moscati sono scesi in piazza per farsi sentire.

Armati di cartelloni e volantini lunedì mattina hanno tentato di informare i cittadini delle difficoltà che affrontano ogni giorno per garantire un servizio attivo 24 ore su 24 con un organico ridotto a 16 unità, contro le 24 previste, al punto da dover chiedere rinforzi ai medici dei reparti di degenza e del 118. Una scelta, quella di scendere in piazza, criticata apertamente dalle organizzazioni sindacali per essere stata inopportuna, alla luce degli accordi già presi con la direzione aziendale al fine di risolvere il problema organico in attesa della riorganizzazione degli ospedali annunciata, per il dopo voto, dal vice commissario dell’Asl Caserta Zuccatelli. Comunque sia dopo la protesta dei medici è arrivata una soluzione.

Con una nota sottoscritta dalle organizzazioni sindacali e dal direttore del presidio è stato stabilito di confermare l’organico medico della Unità Operativa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza in 24 dirigenti medici, più il responsabile, (18 per il Pronto soccorso e 6 per la medicina d’urgenza), di confermare altresì l’organico infermieristico in 44 unità (32 per il P.S. e 12 per la medicina di urgenza), e in 24 unità quello degli operatori socio sanitari.

“Visto che allo stato non si raggiungono gli standard di personale sopra indicati – recita la nota – nelle more di una definitiva soluzione della problematica in oggetto, da definirsi al tavolo programmato con la Struttura Commissariale dell’Azienda, le parti convengono su quanto proposto dal direttore sanitario del Moscati: una soluzione temporanea, consistente nell’assegnazione degli attuali posti letto della medicina d’urgenza alla U.O.C. di Rianimazione e Terapia Intensiva, mantenendo in tal modo inalterata la quantità e la qualità assistenziale, riservandosi altresì di verificare i protocolli sulle appropriatezza delle prestazioni rese”. “Con questa organizzazione – conclude la nota – gli attuali 10 infermieri dedicati alla medicina d’urgenza saranno assegnati 5 alla terapia intensiva e 5 al P.S.; il personale medico, attualmente ridotto a 15, più il primario, più circa 70 ore di un dirigente medico del 118, sarà dedicato esclusivamente al P.S. con l’integrazione dei medici provenienti dalla altre unità operative del Presidio Ospedaliero”.

Per Rosa Raucci, responsabile dell’Unità Operativa di Pronto Soccorso è Medicina d’Urgenza, si tratta afferma di “Una decisione fuori legge”. “Che – aggiunge – non si può attuare, perché la medicina d’urgenza appartenendo all’area medica è di competenza internistica, e non può essere gestita dalla rianimazione che appartiene all’area chirurgica”. E’ -ribadisce- un decisione fuorilegge. Scriverò immediatamente al presidente nazionale della Società Italiana di Medicina d’Urgenza perché denunci sui media nazionali questo atto illegale. Che, tra l’altro non è firmato dai soggetti citati come presenti in rappresentanza dell’unità operativa di pronto soccorso e medicina d’urgenza da me diretta”. “A mio parere – continua Rosa Raucci – questo documento è un atto di forza con il quale si chiede, implicitamente, a chi contesta, di tacere su tutto quanto sta accadendo”. “ E’ – aggiunge – una reazione alla protesta fatta lunedì dai medici che hanno manifestato all’esterno del Moscati”. “Ma non è questa la soluzione al problema. Le soluzioni sono altre e chi dirige l’azienda sanitaria le conosce bene”. “Se davvero si vuole far funzionare la medicina d’urgenza senza personale dedicato, specializzato specificamente nel settore, allora – conclude – chiamino il reparto con un nome diverso e non medicina d’urgenza”.

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