CAIAZZO. Ho già disposto un sopralluogo dei vigili urbani, lunedì formalizzerò in caserma una denuncia contro ignoti. Si tratta solo ed esclusivamente di atti vandalici.
Se l’amministrazione consegna strutture alla cittadinanza per migliorare la vivibilità e i fannulloni di turno poi le deturpano, a noi non resta che prenderne atto. E’ in sintesi lo sfogo del primo cittadino della città di Caiazzo Stefano Giaquinto alla luce dei gravi e vergognosi atti di vandalismo che nelle ultime ore hanno preso di mira il centro sportivo polivalente della frazione San Giovanni e Paolo, una struttura regolarmente chiusa che è stata aperta e danneggiata così come verificato dai caschetti bianchi che si sono recati sul posto. Gli stessi vigili che sembrano avere a portata di mano chiari ed evidenti indizi per l’identificazione degli autori materiali. Una struttura divenuta già, a pochi mesi dal taglio del nastro, un punto di riferimento per i giovani e le associazioni del posto.
Diversamente da quanto affermato da chi la vita amministrativa non la segue fino in fondo continua Giaquinto il centro è già sede di progetti scolastici, attività sportive che stanno coinvolgendo l’Isiss di Caiazzo e altre scuole del territorio. Sono convinto che anche i miei concittadini condannino il gesto e condividano la mia delusione e la mia grande amarezza di fronte a simili ed inqualificabili episodi di vandalismo. Non possiamo più ignorare questa realtà. Ecco perchè rimarca i suoi intenti futuri il sindaco-candidato per il Pdl alle prossime elezioni provinciali continuo a parlare di sicurezza condividendo la linea del candidato alla presidenza Mimì Zinzi. La mia amministrazione, come comune capofila, ha già avviato un progetto per la videosorveglianza che coinvolgerà anche altri comuni. Ma non basta. Dobbiamo garantire la tranquillità ai cittadini soprattutto perchè viviamo in una zona che era l’isola felice di Terra di Lavoro ed ora non lo è più.
Il primo cittadino di Caiazzo intende restituire dunque dignità e rispetto ad un territorio a cui sente di appartenere ed episodi di questo tipo, come quello che si è verificato a San Giovanni e Paolo, rafforzano ancora di più la sua motivazione, ovvero quella di lavorare in Provincia per il bene e la tranquillità del collegio numero 5.