CAPUA. Giovedì 4 marzo i 1.200 volontari in ferma prefissata (vfp) di un anno del 4° Blocco 2009, appena dopo il diuturno rito dellalzabandiera ed …
… il successivo deferente saluto al comandante del Raggruppamento unità addestrative (Rua), generale di Brigata Attilio Claudio Borreca, lasceranno il 17° Reggimento Ferrara ed il 47° Ferrara – operanti presso la caserma dellEsercito Italianointitolata alleroico capitano pilota capuano Oreste Salomone (Medaglia dOro al valor militare, nel 1916) per raggiungere le rispettive località di assegnazione delle più diverse Unità dellesercito dislocate sullintero territorio nazionale.
Una partenza, forse già nostalgica, a due giorni dalla cerimonia di giuramento che martedì, 2 marzo, è stata celebrata, come sempre, in forma solenne sul più ampio piazzale della megastruttura attiva a Capua, con il sovraordinato intervento del comandante delle Scuole dellEsercito – generale di Corpo dArmata Giuseppe Maggi, tornato felicemente a Capua per il ciclico importante evento – e allistituzionale presenza di tantissime autorità civili, militari e religiose, nonché allappassionata e folta partecipazione di circa 5.000 familiari ed amici dei giurandi. Un appuntamento al quale stavolta è mancato il sottosegretario Nicola Cosentino, ma non il candidato alla Provincia Domenico Zinzi.
Denso di alti richiami storici, umani e professionali il discorso tenuto dal colonnello William Russo che ha coordinato le fasi del rigido ma entusiasmante protocollo della manifestazione. Sono ragazzi – ha detto fra laltro il colonnello Russo – che hanno scelto di prestare la loro opera, senza esitazioni o incertezze, alla difesa del bene comune ed oggi, con il giuramento, si consacrano a soldati italiani. E ad essi lufficiale ha rivolto linvito a riflettere in profondità sulle parole della formula, cioè quel Lo giuro, ad altissimo significato di fedeltà alla Costituzione e alle leggi della nostra Repubblica, che impone disciplina ed onore nelladempimento di tutti i doveri di cittadini e soldati. Un monito che ha fatto vibrare non soltanto i cuori dei diretti destinatari, bensì di tutto il pubblico in religioso ascolto chiamato, in sostanza, a meditare sul che cosa possa rappresentare oggi, in Italia, il giurare, alias lassumere, in piena scienza e coscienza, un impegno da mantenere per lintera vita, nelle piccole circostanze quotidiane e, anzitutto, al bivio di scelte di notevole spessore.
Tenendo conto, infatti, di come il rispetto della parola data sia purtroppo diventato comportamento raro; considerando altresì i cambi di acsacca ed i trasformismi che abbondano in lungo e in largo, dentro casa e nel più vasto consorzio civile cui si appartiene; viene spontaneo apprezzare, per comnverso, lesempio che viene prorpio dai quei soldatini che in tre mesi di formazione han mutato giudizio, hanno imparato a riconoscere regole, ruoli e funzioni, decidendo fermamente di tuffarsi per sempre nella professionalità militare, quale potente baluardo della migliore tradizione e, nel contempo, trampolino di lancio verso un avvenire certamente difficile da indovinare, ma di sicuro basato sulle norme essenziali della pacifica e fertile convivenza: lesatto contrario, insomma, della gaudente, sregolata e perfino violenta linea tendenziale che trionfa nella nostra ardua epoca di rapida transizione sia nelle microsfere del vivere che negli sconfinati territori di una certa internazionale fllia internazionale.
inviato da Raffaele Raimondo