Masi revoca l’assessorato a Barbato. E lui: “Me ne infischio”

di Antonio Taglialatela

Mario Masi Giuseppe BarbatoCARINARO. E’ crisi nella maggioranza consiliare: il sindaco Mario Masi ha comunicato di aver revocato a Giuseppe Barbato l’incarico di assessore alle politiche sociali.

Motivo: il venir meno della “fiducia politica” alla base della sua nomina. Si tratta, in particolare, della conseguenza della candidatura di Barbato alle elezioni provinciali nel partito dell’Udeur, che fa parte dello schieramento opposto al centrosinistra in cui milita la restante parte della maggioranza.

La conferma della decisione del sindaco è arrivata in occasione della seduta di giunta di martedì 2 marzo, quando Masi ha provveduto a sostituire Barbato con Bruno Capoluongo, lasciando a quest’ultimo la delega all’urbanistica che già deteneva in qualità di consigliere. La delega alle politiche sociali, prima esercitata dal destituito Barbato, è al momento nelle mani dello stesso Masi, in attesa di un riassetto delle deleghe che avverrà subito dopo le elezioni del 28 e 29 marzo.

LA VICENDA. Una crisi, in realtà, già annunciata dopo le polemiche scatenatesi nei giorni per la candidatura di Barbato nell’Udeur, non accettata da Masi e da gran parte della maggioranza, nella quale è sorta conflittualità in vista delle provinciali. Oltre a Barbato, infatti, è candidato al parlamentino casertano anche il vicesindaco Angelo Sglavo per il Pd (sostenuto in primis da Masi), senza tralasciare la posizione di Paolo Sepe che, dall’esterno, appoggia la candidatura dell’avvocato teverolese Francesco Pecorario nella lista del candidato presidente del centrosinistra Giuseppe Stellato. Proprio tra Sglavo e Pecorario si era creata una disputa per la candidatura nella lista del Pd nel collegio Aversa3 (Teverola, Carinaro e parte di Aversa), alla fine risolta con il piazzamento di Pecorario nella lista Stellato. Ma il sindaco Masi non ne ha fatto una questione di candidature quanto di accordi politici pre-elettorali, rivendicando la caratterizzazione di centrosinistra della sua lista civica “Rinnovato Patto per Carinaro” (che lo scorso anno vinse le elezioni comunali) nella quale è stato eletto in maggioranza anche Giuseppe Barbato. L’ex assessore, però, non ha mai avuto intenzione di compiere il “passo indietro” chiestogli a gran voce da Masi, definendo “poco chiare” le motivazioni che dovevano indurlo a ritirare la candidatura, e sottolineando la natura “civica” e non di centrosinistra della lista “Rinnovato Patto per Carinaro”.

BARBATO: “ME NE INFISCHIO!”. “Ho sentito parlare di ‘coerenza’ che avrei dovuto avere, – afferma Barbato – ma rispetto a cosa? Alle aspettative di altri candidati la cui appartenenza partitica è cosa nota? O forse rispetto ad un progetto locale che, di punto in bianco, sembra aver acquistato una innata prerogativa politica che non gli è mai ufficialmente appartenuta e che è sempre stata estranea al sottoscritto come alla moltitudine dei cittadini carinaresi?”. Secondo Barbato “si vuol far passare l’idea che lo scorso anno la nostra coalizione è stata irrimediabilmente e consapevolmente ‘marchiata a fuoco’. E questo non è affatto vero. In nome di quello che ora molti vogliono far passare come una specie di ‘patto politico d’acciaio’, indissolubile ed irrinunciabile, si è pensato bene di cogliere al volo l’occasione per defenestrarmi, per privarmi delle deleghe conferitemi lo scorso anno, per estromettermi dal governo della città”.

Insomma, “Carinaro o Caserta”, questo l’ultimatum che sarebbe stato dato a Barbato. “A quanto pare, – continua l’esponente dell’Udeur – il sindaco ha deciso di esautorarmi un attimo prima di stabilire delle condizioni inaccettabili, che mai avrei potuto approvare per una scelta di coerenza e linearità. Di rispetto nei confronti di elettori, di onestà intellettuale, di inflessibile rifiuto a piegarmi all’accettazione passiva di un’indegna equazione logica. In sintesi, il discorso di Masi è questo: ‘Poiché hai scelto di stare su posizioni politiche completamente diverse dalle nostre, non posso fare a meno che ritirarti l’incarico di assessore in quanto è venuta meno la fiducia politica’”. “Se queste – sottolinea Barbato – erano le fondamenta su cui si è ciecamente costruito un progetto in cui credevo e che oggi si svela finalmente in tutta la sua vacuità (interessato soprattutto a perversi meccanismi di potere e a torbidi equilibrismi politici), non nascondo una profonda delusione, ma confesso di sentirmi in dovere (oltre che in diritto) di rinunciare io stesso al ruolo che mi ero ritagliato nell’amministrazione e nella maggioranza. E non perché me lo impongano altri, non perché il sindaco mi abbia estromesso: la scelta è mia e lascio a testa alta, fermamente convinto che le recriminazioni ed i rimorsi apparterranno alle anime ed alle menti di qualcun altro, non certo al sottoscritto”.

“E ora – conclude il candidato alle provinciali – chi reclama chiarezza, coerenza e fiducia si prepari a fare altrettanto al cospetto di una cittadinanza disorientata, confusa, dubbiosa. Io vado avanti per la mia strada, senza rimpianti, con la stessa passione di sempre e con un obiettivo preciso: portare la voce dei carinaresi in consiglio provinciale. Delle beghe politiche, per citare la frase di un film indimenticabile, ‘francamente me ne infischio’”.

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