Il governo vara piano nazionale anticorruzione

di Gennaro Pacilio

Angelino AlfanoROMA. Piano nazionale anticorruzione e osservatorio sulla corruzione, banca dati lavori pubblici ed esaltazione della trasparenza con l’utilizzo spinto delle nuove tecnologie.

Sono questi gli strumenti scelti dal governo per prevenire la corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Rendere virtuoso il comportamento della Pubblica Amministrazione e sanzionare chi si comporta in maniera infedele. E’ lo “spirito” con il quale il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge contro la corruzione.

Ad illustrare il provvedimento è stato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, insieme al ministro della pubblica amministrazione ed innovazione, Renato Brunetta, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei Ministri. Il ministro Alfano ha chiarito che il Governo ha voluto approvare ”un’ampia normativa non solo sull’aspetto sanzionatorio ma anche a favore dell’efficienza della Pubblica Amministrazione”. Mentre il ministro Brunetta ha parlato di “Semplificazione, trasparenza, efficienza come strumenti di lotta alla corruzione”. “Pensiamo – ha aggiunto Brunetta – di esserci adeguati nella maniera più piena e totale a tutte le prescrizioni previste nella convenzione Onu”.

Il disegno di legge consta di tre capitoli: piano nazionale anticorruzione e trasparenza per ridurre i rischi anticorruzione nella pubblica amministrazione; disciplina enti locali in cui vengono rafforzati i controlli e dettati i criteri di eleggibilità nelle cariche elettive; norme sanzionatorie. Tra le tante misure è previsto che nei casi di rimozione del Presidente della giunta regionale disposta ai sensi dell’articolo 126 della Costituzione, chi abbia ricoperto la carica di Presidente della Regione non possa essere candidato ad alcuna carica elettiva né ricoprire incarichi di governo o di amministrazione in enti pubblici nazionali o locali. Viene poi ampliato il novero delle sentenze definitive di condanna ostative alla candidatura alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali e alla assunzione di importanti cariche negli enti locali. Fortemente aggravate le sanzioni penali previste per i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. Sul disegno di legge è stata sentita l’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, i cui suggerimenti sono stati in gran parte recepiti.

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