Il Senato approva il legittimo impedimento

di Emma Zampella

 ROMA. 169 favorevoli, 126 contrari e3 astenuti: così il Senato ha approvato il disegno di legge relativo al legittimo impedimento.

Il provvedimento, che quindi diventa legge,regola la possibilità per il premier e i ministri di privilegiare gli impegni di governo rispetto alle convocazioni nei procedimenti giudiziari. Maggioranza e governo hanno giustificato la scelta di ricorrere alla fiducia per l’elevato numero di emendamenti presentati, oltre 1700.

Confermaper l’articolo 2 del ddl che prevede “oltre all’entrata in vigore della legge nel giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che le disposizioni sul legittimo impedimento a comparire in udienza si applicano fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale sulla disciplina organica delle prerogative del presidente del consiglio e dei ministri, nonchè della disciplina attuativa delle modalità di partecipazione degli stessi ai processi penali e, comunque, non oltre diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge”.

I senatori dell’Italia dei Valori si sono presentati inAula con una maglietta recante la scritta: “Berlusconi fatti processare” o “Basta con le leggi porcata!”.

“Oggi la maggioranza approva in Senato il legittimo impedimento, senza una parola da parte del governo, che pone il voto di fiducia su un testo parlamentare, quindi non solo si attribuisce la responsabilità di questo provvedimento, ma mette in gioco per esso la stessa durata dell’Esecutivo e considera questo un punto essenziale del programma. In un momento come questo il Presidente del Consiglio non viene e il ministro Alfano tace. Siamo davvero alla rottura delle regole, oltre che delle relazioni tra governo, maggioranza e opposizione”, queste le parole di Anna Finocchiaro del Pd.A chi gli chiede se siano condivise le proteste del partito di Antonio Di Pietro, la stessa Finocchiaro commenta: “Io credoche la protesta in nome della Costituzione, ma soprattutto delle regole uguali per tutti, sia una protesta sacrosanta. Poi ciascuno la fa nei modi e con le forme di manifestazione che gli sono più congeniali, e che è uso a praticare. Ma il dato certo è che questo provvedimento e la discussione su questo provvedimento segnano un punto di non ritorno, è proprio il vaso che trabocca. Siamo davvero – ha concluso la presidente dei senatori del Pd – davanti alla rottura continua della regola e alla creazione della regola fatta apposta per il potente. Questa è una riflessione sulla quale gli italiani dovrebbero appassionarsi per i propri destini personali”.

Per il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, “il governo Berlusconi sta spappolando, sta sgretolando il nostro Stato e siamo andati molto al di la dello scandalo endemico del suo conflitto d’interessi e molto al di là della nostra sicurezza che deriva dai suoi eccessi personali”.

Intanto, il “popolo viola” scende in piazza per contestareil Governo, affermando ironicamente: “Fatta eccezione per il Premier, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

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