PALERMO. Professionista ed insospettabile, queste le caratteristiche di Giuseppe Liga, architetto 60enne arrestato perché ritenuto il successore dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
Luomo è stato dalla guardia di finanza con laccusa di associazione mafiosa, estorsione e fittizia intestazione di beni ed il suo nome è venuto fuori sia da alcune intercettazioni telefoniche che dalle dichiarazione dei pentiti di mafia. Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dai pm della Dda Marcello Viola, Anna Maria Picozzi, Gaetano Pace e Francesco Del Bene, larchitetto sarebbe il nuovo reggente della cosca mafiosa di Tommaso Natale-San Lorenzo, a Palermo e per anni avrebbe per anni avrebbe ricevuto commesse pubbliche per lavori e avrebbe gestito il denaro ricavato dalle estorsioni.
Il nome di Liga, oltre a comparire nei pizzini trovati nel covo del boss Lo Piccolo con la sigla 013, è stato tirato in ballo anche dal collaboratore di giustizia Maurizio Spataro. Insieme a Liga, questa mattina, sono stati arrestati anche il suo braccio destro Giovanni Angelo Mannino, accusato di associazione mafiosa e Agostino Carollo e Amedeo Sorvillo, accusati di fittizia intestazione di beni.
Giuseppe Liga è un architetto molto conosciuto a Palermo anche per il ruolo di reggente regionale siciliano del
Movimento Cristiano lavoratori, detenuto fino allo scorso 11 marzo. Il 60enne, in unintervista esclusiva rilasciata al magazine S, risalente a qualche giorno fa, affermava: Io sono l’Architetto. Ma sono vittima di un equivoco. Sono a stretto contatto con il mondo della politica siciliana che conta, per esempio – spiega – sono cresciuto insieme con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Mi chiama, ci parlo. Sono stato in contatto con Mattarella, il fratello di Piersanti. Leoluca Orlando è diventato sindaco per me e per altri due amici. Ma per gli inquirenti sarebbe proprio lui il nuovo reggente del clan Lo Piccolo, come hanno indicato anche i collaboratori di giustizia.
Larresto di Liga è unulteriore dimostrazione ha affermato il Ministro della Giustizia Angelino Alfano – dell’incessante impegno della squadra Stato che porta avanti una strategia senza precedenti nella lotta a tutte le mafie.
Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, ha dichiarato: La mafia è entrata nei salotti buoni di Palermo. Siamo in presenza di un processo di finanziarizzazione della mafia. Ne è prova il fatto che al comando, sempre più spesso, si trovano personaggi che un tempo erano consulenti finanziari dei boss e ora li hanno sostituiti alla guida delle famiglie e nelle attività di controllo del territorio. Nel ’98 – ha aggiunto Ingroia – i pentiti lo indicavano come consigliere finanziario dei Lo Piccolo. Ora ha preso il controllo del clan e gestisce anche le attività di cassa della cosca come le estorsioni: ciò conferma il ruolo ormai direttivo della mafia finanziaria.