“Rai per una notte”: Santoro rompe il silenzio

di Emma Zampella

 ROMA. Andremo in onda per riaccendere l’informazione che è stata spenta” così Michele Santoro annuncia al suo pubblico, durante la conferenza stampa presso la sede della Fnsi, “Rai per una notte”, la trasmissione organizzata per il 25 marzo, al Paladozza di Bologna.

“Siamo giornalisti schierati, sì, dalla parte del pubblico. Per la prima volta si potrà parlare dello sciopero bianco degli abbonati della Rai, privati dei loro programmi che cercheranno in tutti i modi di rivedere. Da Bologna racconteremo quello che ci è accaduto realmente in questi giorni perché non è stato fatto con chiarezza” dice il giornalista contestato e cancellato dai palinsesti televisivi.

L’evento sarà trasmesso, il prossimo 25 marzo, dalla rete, dalle radio, dalle piazze e tv, coma Rainews24, per dare “un avvertimento democratico al paese contro la costrizione al silenzio” dice Santoro. In scaletta sono presti numerosi ospiti: si assisterà al ritorno di Daniele Luttazzi, giornalista di Annozero, ad una lunga intervista con Roberto Benigni. Molti sono quelli che hanno snobbato l’invito di partecipazione al programma offerto da Santoro: tra i partecipanti ci saranno sicuramente molti giornalisti ma nessun politico e nemmeno Bruno Vespa che seppur invitato non parteciperà. “Dal nostro punto di vista la cosa più importante, ha sottolineato Santoro, è che quanta più gente guardi questa manifestazione-trasmissione”, sottolineando che saranno presenti anche Giovanni Floris, Gad Lerner, Morgan, il Trio Medusa, Daniele Luttazzi, Antonello Venditti, Elio e le Storie Tese, Piovani, Filippo Rossi di Fare Futuro, Riccardo Iacona, Barbara Serra e Giulia Innocenzi. In forse i contributi di Milena Gabanelli e Sabina Guzzanti.

Nel corso della conferenza, il giornalista-conduttore di Annozero ha spiegato che la trasmissione che mette fine al blackout imposto in vista delle elezioni, deciso dal Cda della Rai, costerà solo 130mila euro complessivi: molti sono coloro che collaboreranno gratuitamente, grazie anche al lavoro reso effettivo dal contributo di 50mila sottoscrittori.

Questa trasmissione metterà fine al silenzio in nome della libera manifestazione di espressione e informazione: “Ci battiamo per tutti, anche per Berlusconi che non sarà in trasmissione per sua scelta: sono felice di aver dato vita a questa iniziativa”, ha spiegato Santoro. “Qualunque scelta faranno in futuro, ha aggiunto, il silenzio sarà spezzato, non si potrà mettere a tacere l’informazione. Racconteremo cose che altri non raccontano, perché il racconto della nostra storia non è stato fatto dagli altri mezzi di comunicazione”.

Sulla stessa linea si pone MarcoTravaglio che nel corso della conferenza ha continuato sull’onda “santoriana”: “L’editto del Cda della Rai sta solo a significare che il re della tv ha paura delle telecamere. È una scena da Hitler nel bunker, forse sta per saltare il tappo e io sarei felice se accadesse quanto prima. Ma a differenza dell’editto bulgaro, questa volta una reazione c’è stata, ha detto Travaglio, facendo riferimento al grande contributo della Rete”.

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