Riammesso listino Polverini, incertezza su Formigoni

di Emma Zampella

Renata_PolverinoROMA. La lista Polverini ritorna in corsa per le elezioni nella regione Lazio. Ma la tensione è alle stelle e non mancano accuse e minacce.

È passata infatti la decisione della Corte di Appello di Roma di riammettere il listino della candidata del Pdl, Renata Polverini, nelle cinque province laziali. Lista che era stata esclusa in quanto mancante della firma del vicepresidente del partito. I giudici ora però vogliono svelare altri misteri: come mai mancavano le documentazioni anagrafiche dei tre candidati in lizza?E si esprimeranno anche su altre due sentenze cruciali: la lista del Pdl di Roma e provincia, esclusa perché presentata in ritardo, la cui riammissione è stata già bocciata dal Tribunale di Roma.

Intanto il ricorso della Lista Pdl della provincia di Roma è stato respinto, come riferito in una nota stampa il Comitato elettorale Renata Polverini: “L’Ufficio centrale regionale della Corte di Appello ha accolto il ricorso e ha riammesso le candidature di Ettore Viola e Valeria Giuseppa Gangemi nella lista civica Renata Polverini Presidente”.

LaPolverini ha definito questa una situazione come “una piccola questione procedurale che riguarda il listino, su cui penso avremo presto una risposta”. La stessa ha incontrato anche Gianni Letta e Gianfranco Finicon cui, ha detto, “abbiamo semplicemente definito quello che accadrà se, come io credo, il listino tornerà in campo. La mia lista c’è e quindi proseguiamo questa bellissima avventura…”. Un pasticcio che ha sollevato una vera e propria questione penale: la mancanza sarebbe derivata dal ritardo nella consegna della lista, provocato, secondo il delegato del Pdl, dai rappresentanti della lista Bonino-Pannella. I radicali hanno però denunciato per falso i testimoni citati dal Pdl.

Il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha parlato di violazione dei principi della democrazia”, provocata “dall’azione provocatoria di alcuni rappresentanti di lista di altri partiti che hanno fatto ostruzionismo e dall’inaccettabile ordine dato dal magistrato di impedire la consegna delle liste Pdl”.“Non vorrei fare la parte dell’eversivo ma lo dico chiaro e tondo: noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto”, ha commentato invece il ministro della difesa, Ignazo La Russa.

L’opposizione, intanto,non sta a guardare in silenzio. A farsi sentire Marco Pannella, che ha ricordato cheil capo delle forze armateè del presidente della Repubblica, rispondendo alle “minacce” di La Russa.Le parole del ministro della Difesa sono state definite da Ignazio Marino del Pd “minacce inquietanti ed eversive, trovo davvero gravi e inaccettabili parole e toni usati dal ministro”.Il botta e risposta è continuato e poche ore dopo La Russa ha aggiunto: “Mi viene da ridere – ha detto – nel leggere alcune dichiarazioni finto allarmistiche. Questa gente non ce l’ha fatta con le scorciatoie giudiziarie e gossippare e non gli resta che vincere correndo da soli. Ribadisco pertanto da coordinatore del Pdl che non lasceremo niente di intentato: sto parlando di ulteriori ricorsi in qualunque sede amministrativa o giudiziaria”.

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