MILANO. Dopo essere stato coinvolto nellambito dellinchiesta per presunte tangenti, lex assessore al Turismo della Regione Lombardia, Pier Gianni Prosperini ha tentato il suicidio.
Luomo era nella sua abitazione e si è procurato delle ferite alle braccia e alle gambe con un corpo tagliente. La moglie, che al momento era in casa con lui, si è accorta del gesto che aveva fatto il marito ed ha avvertito il 118. Prosperini è stato trasferito allospedale San Carlo di Milano ma, stando alle prime indiscrezioni, non è in pericolo di vita. Nellabitazione è arrivata anche la polizia che ha sequestrato delle lettere scritte da Prosperini indirizzate alla figlia e ai magistrati, nelle quali lex assessore spiegava il suo gesto pregando però di non condannarlo moralmente.
Non ce l’ho fatta a farla finita. hanno affermato i legali di Prosperini, Ettore Traini e Luigi Rossi – Non è stato un gesto dimostrativo né strumentale, ma una drammatica iniziativa che ha ragioni esclusivamente psicologiche dal momento che Prosperini soffriva la misura degli arresti domiciliari ancora più del carcere. Intanto i pm Alfredo Robledo e Paolo Storari hanno autorizzato le visite dei parenti per luomo che si trova ancora ricoverato presso il nosocomio milanese: Siamo profondamente dispiaciuti sul piano umano e auguriamo a Prosperini di guarire per recuperare pienamente gli affetti della sua famiglia.
Pier Gianni Porsperini aveva lasciato il carcere di Voghera lo scorso 17 marzo dopo aver raggiunto un accordo con la Procura per un patteggiamento a due anni e 10 mesi di reclusione e il risarcimento di 150mila euro. Insieme a lui, lo scorso 16 dicembre, furono arrestati anche il patron del gruppo Profit-Odeon Tv Raimondo Lagostena e il consulente pubblicitario Massimo Saini. Secondo laccusa, Prosperini avrebbe incassato una tangente da 230mila euro per fare aggiudicare al gruppo televisivo di Lagostena un appalto per trasmissioni sul turismo regionale di oltre 7 milioni di euro. Inoltre lex assessore al Turismo della Regione Lombardia avrebbe anche maturato dei debiti, pari a circa 200mila euro, con le emittenti Telelombardia e Telecity, poi cancellati ricorrendo al sistema di gonfiare le fatturazioni per le trasmissioni in cui era pubblicizzata la Bit 2008.