Scrutatori, no al sorteggio: protesta del Pdl

di Redazione

 MONDRAGONE. Nella riunione della commissione elettorale comunale per la nomina degli scrutatori per le prossime elezioni regionali e provinciali il sindaco Cennami e la sua maggioranza hanno respinto la richiesta del gruppo consiliare del Pdl di ricorrere al metodo del sorteggio pubblico.

“L’amministrazione comunale e la sinistra cittadina- affermano dal coordinamento cittadino del Pdl – hanno rifiutato qualsiasi tentativo di dialogo e di confronto, resistendo pervicacemente sulle loro posizioni, optando per la strada della divisione proporzionale tra i partiti politici e l’indicazione nominativa da parte di questi. Prendiamo atto con rammarico che si tratta di un’occasione perduta per Mondragone, l’ennesima, sulla strada della trasparenza e della partecipazione condivisa alle scelte”.

In segno di protesta, il gruppo consiliare del Pdl in seno alla commissione ha fatto mettere a verbale la richiesta del ricorso al metodo del sorteggio pubblico, chiedendo – alla presenza di numerosi cittadini – all’ufficio elettorale comunale di procedere comunque ad individuare con il metodo del sorteggio pubblico gli scrutatori che, in base alla divisione proporzionale, la maggioranza Cennami ha deciso di riconoscere al Pdl.

“Il sindaco Cennami e la maggioranza di sinistra, che insieme all’Udc lo sostiene, – continuano dal Pdl – hanno ancora una volta scelto la strada dell’arroganza e della prevaricazione, facendo diventare la scelta degli scrutatori per le prossime elezioni regionali e provinciali l’ennesima occasione di accaparramento di caselle. Era giusto, invece, evitare nell’individuazione degli scrutatori ogni forma di clientelismo o di speculazione politica, optando per un metodo che assicurasse a tutti le medesime opportunità di partecipazione, specie in questo delicato momento di crisi economica, imparzialità e trasparenza nella scelta. Evidentemente, Cennami, la sinistra ed i loro alleati del momento, spinti anche dalla paura di una sonora sconfitta nell’urna elettorale, hanno fatto prevalere l’esclusivo tornaconto di bottega, lasciando che questa scelta sia operata nelle segrete stanze dei partiti, a beneficio di pochi”.

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