SAN MARCELLINO. Il vincolo di sangue prima di tutto. E questa la motivazione che deve aver spinto sabato sera, durante una delle tante cene elettorali tenutasi presso
… uno degli uomini più influenti, a livello nazionale, del Popolo della Libertà, lonorevole Italo Bocchino, a sedersi al tavolo del candidato del Nuovo Psi alla Provincia di Caserta, Luigi De Cristofaro, suo cugino di primo grado, impegnato nella campagna elettorale per le provinciali. Bocchino si è seduto al tavolo del cugino e, con molta disinvoltura, ha sponsorizzato la candidatura di questultimo nel collegio 36, quello che riunisce i comuni di Trentola Ducenta e San Marcellino, per intenderci.
Non ci sarebbe nulla di strano da registrare se non fosse per il fatto che nello stesso collegio elettorale il Pdl ha già il suo candidato e se ad un tavolo proprio doveva sedersi, Bocchino avrebbe fatto meglio a farlo al tavolo del candidato del suo stesso partito: il sammarcellinese Luigi Vitolo (nella foto).
Polemiche, sconcerto ed imbarazzo, è inutile negarlo, si sono registrati negli ambienti locali del Pdl. Lo stesso Vitolo è naturalmente andato su tutte le furie e, raggiunto al telefono spiega senza alcun freno: Sono desolato da questo comportamento che spero il partito vorrà censurare. Mentre io faccio politica sul territorio e spendo le mie forze per far campagna elettorale a favore del Pdl nel collegio 36, sono costretto a registrare che un personaggio politico di tale caratura (Bocchino è capogruppo Pdl alla Camera e originario dellagro aversano) viene da Roma a far proseliti e voti per il candidato dei nuovi socialisti, invece che fare campagna per il candidato ufficiale del Pdl. Non posso fare altro che prendere atto di questo comportamento politicamente sui generis e sentirmi tradito.
In conclusione, Bocchino rastrella voti per suo cugino e per il Nuovo Psi, non per il suo partito e non si cura di ciò che da questo può venire, e poco conta che entrambi i candidati, Vitolo e De Cristofaro, corrano per Domenico Zinzi presidente della provincia.