SANTARPINO. Sul dibattito tra i candidati alle elezioni provinciali, il sindaco Eugenio Di Santo, candidato dellUdc, risponde a Giorgio Catena, candidato di Speranza Provinciale.
Innanzitutto dice Di Santo mi sono chiesto come mai Catena, anziché approfondire le modalità del confronto e descriverle nei dettagli, si sia invece preoccupato di concentrare tutta lattenzione sul sottoscritto e sulla mia risposta negativa al suo invito. Ci tengo a precisare che, se di proposta si tratta davvero e non di imposizione, ciascuno è libero di decidere autonomamente se prendervi parte oppure no. In secondo luogo, la mia risposta negativa ha una motivazione ben precisa che si basa sulla convinzione per cui ritengo che non sia certo questo il modo più adatto per avviare un dibattito che si riveli costruttivo e democratico.
Il sottoscritto continua Di Santo non si è mai sottratto al confronto e al dialogo. E mia personale opinione, però, che il confronto reale sia quello che, quotidianamente, faccio con i cittadini, entrando nelle loro case, ascoltando le loro esigenze, cercando una soluzione ai problemi che, di volta in volta, mi vengono sottoposti. E, tutto questo, senza privare, in alcun modo, la cittadinanza della possibilità di partecipare attivamente alla vita politica e amministrativa, come sostenuto da Catena. Si, perché non esiste modo migliore per rendere i cittadini protagonisti attivi della vita della nostra comunità, che ascoltare e rispondere personalmente alle loro esigenze dando ampio spazio al dialogo diretto con loro. Premesso ciò, è lecito, dunque, da parte mia pensare che, dietro tutto questaccanimento e dietro lo stesso Catena, ci sia una regia più alta che ha tuttaltro obiettivo, e non certo quello del confronto costruttivo in vista delle prossime elezioni.
Riguardo al diniego dei comizi elettorali e degli stand informativi in Piazza Salvo DAcquisto, Di Santo invita Catena ad informarsi sulla delibera emanata dallamministrazione Savoia che non contempla la suddetta Piazza tra i luoghi in cui svolgere manifestazioni elettorali in quanto area-parcheggio. Ci sono, invece, tanti altri posti del nostro paese in cui è possibile farlo.
Quanto allipotesi del voto di scambio, Di Santo precisa che come ho costantemente dimostrato nel corso della mia esperienza politica, sono il primo ad essere contro questo modo di fare politica che va, a mio parere, condannato e punito. Le denunce non vanno, però, certo fatte in un pubblico dibattito, bensì nelle sedi opportune, che sono le uniche in grado di giudicare ed eventualmente di condannare.