Mensa sospesa alla scuola materna, genitori scrivono al sindaco

di Redazione

 SUCCIVO. Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al sindaco Franco Papa da alcuni genitori della scuola dell’infanzia in merito alla sospensione del servizio mensa.

Gentile Signor Sindaco, sicuramente sarà a conoscenza del fatto che da più di una settimana è stata sospesa la refezione scolastica per alcuni dei bambini della scuola dell’infanzia. Infatti, lo scorso venerdì 19 febbraio, alcuni genitori, in seguito ad un’improvvisa visita a scuola ad ora di pranzo, hanno scoperto che il locale in cui i bambini consumano i pasti era in condizioni strutturali ed igieniche davvero poco idonee all’utilizzo, al quale, fino al giorno in questione, era stato destinato.

Noi, genitori di uno dei bambini che quel giorno stava consumando il proprio pasto, non abbiamo avuto il “dispiacere” di ispezionare il locale adibito a refettorio, ma il fatto che l’intervento dei vigili del fuoco e dell’ufficiale sanitario ne abbiano determinato la “momentanea” chiusura, costringendo contestualmente l’amministrazione comunale ad avviare una serie di lavori di ristrutturazione, ci induce a pensare che quanto riferito dai genitori, che lo hanno visionato, non è il frutto di ansiose esagerazioni, ma solo la constatazione di un dato di fatto, che, “stranamente” e “colpevolmente”, l’amministrazione comunale e la direzione scolastica non avevano riscontrato.

Dal giorno successivo a quel venerdì, ad intervalli più o meno regolari, ritroviamo affisso a scuola un nuovo avviso della direzione scolastica con il quale si comunica il prolungarsi della sospensione della refezione. Secondo l’avviso del 26 febbraio, la refezione dovrebbe essere sospesa fino al prossimo martedì 2 marzo. L’uso del condizionale è d’obbligo per questa storia che sembra tanto una presa in giro. Possibile che il Comune non disponga di tecnici capaci di indicare il tempo necessario all’effettuazione dei lavori previsti per il ripristino del locale? Se vuole, ve ne possiamo indicare qualcuno noi. Per esperienze personali, quando si sono verificate infiltrazioni di acqua nella nostra abitazione, gli addetti ai lavori, ai quali ci siamo rivolti, ci hanno saputo indicare dei tempi e ci hanno consentito così di organizzare la nostra vita. Possibile che il rimedio che si è trovato per questa “colpevole emergenza” sia semplicemente la sospensione di un servizio, che è un diritto per i nostri bambini e per noi genitori?

Vorremmo far presente che lo stato precario del refettorio non è dovuto ad alcun terremoto né ad alcuna alluvione, ma solo all’incuria della “cosa pubblica”. Questa prolungata sospensione della refezione, che costringe bambini con un’età compresa dai tre ai cinque anni, ad uscire da scuola alle ore 13.30, ritardando il momento del pasto, li sta fortemente destabilizzando, perché da “bambini” essi sono giustamente abitudinari. Inoltre, questa situazione sta riducendo notevolmente la loro attività didattica e sta obbligando i genitori che lavorano a fare i salti mortali. Da quando è iniziata questa “emergenza” e soprattutto dal momento in cui si è cominciata a protrarre, ci siamo chiesti il perché non fosse possibile che amministrazione comunale e direzione scolastica si organizzassero per consentire ai bambini di pranzare temporaneamente nelle aule o nell’atrio davanti alle aule, dove svolgono le loro attività didattiche.

In altre scuole d’Italia, dove non è disponibile nessun locale destinato al solo consumo dei pasti, questo succede. Quando oggi abbiamo sollevato questa obiezione al dirigente scolastico della Scuola ‘De Amicis’ ci è stato risposto che l’ufficiale sanitario non ha consentito che i bambini mangiassero in aula, nel corso di questa emergenza, perché non sarebbero state rispettate le norme di igiene e sicurezza vigenti. Davvero strano e paradossale tutto ciò, soprattutto perché amministrazione comunale e direzione scolastica, senza l’intervento del 19 febbraio da parte dei genitori, avrebbero continuato a far mangiare i bambini in un locale, che non era a norma né dal punto di vista igienico né dal punto di vista strutturale.

Ogni tanto ci vorrebbe un po’ di onestà intellettuale ed un po’ di coerenza. Ogni tanto, noi cittadini saremmo felici di sapere che chi, grazie a noi ed al nostro lavoro, amministra la cosa pubblica, svolge correttamente i propri compiti.

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