TEVEROLA. Dopo essere stato zittito sulla vicenda metropolitana, prendo atto che il mio avversario è costretto a cambiare argomento e strumentalizza per fini elettorali un questione delicata come quello della centrale a biomasse, riuscendo ancora una volta a fare una brutta figura.
Così Biagio Lusini, candidato sindaco della lista Progetto Civico Città di Teverola, inizia la sua replica a Gennaro Melillo, intervenuto in merito allimpianto di produzione di energia elettrica del Consorzio Alimonti Energia.
Anche questa è una storia continua Lusini – che il mio avversario, già vice sindaco e già presidente del Consiglio comunale, dovrebbe conoscere, in quanto è dal 2007 chelAlimonti ha presentato allassessorato per le attività produttive della Regione Campania la domanda per il rilascio dellautorizzazione per la costruzione di una centrale elettrica a biomasse, che ricava la sua energia da prodotti di origine vegetale. E un argomento delicato perché, come dovrebbe sapere Melillo, in questi casi i Comuni hanno poca voce in capitolo e sono obbligati, ripeto obbligati, a dare parere favorevole per la costruzione sul loro territorio di questo tipo dimpianti. Infatti, le più importanti autorizzazioni e competenze spettano ai vari organi provinciali e regionali e ciò perché queste opere sono considerate di importanza strategica, soprattutto se lenergia viene ricavata da fonti rinnovabili. Hanno, quindi, precedenza assoluta e pertanto le amministrazioni comunali vengono invitate alle conferenze dei servizi solo per ottemperare ad un obbligo verso cui non possono sottrarsi. Vorrei comunque tranquillizzare la popolazione di Teverola. Le centrali a biomasse, pur nella loro complessità e come dimostrato da innumerevoli studi, hanno un impatto irrilevante sulla qualità dellaria. Non mi sorprende però che il mio avversario si accorga solo adesso di tale questione. E la conferma della sua distrazione. A quel tempo era in tuttaltre faccende amministrative affaccendato e non poteva occuparsi di ambiente. Sono strumentalizzazioni di chi, povero di contenuti, pur di ottenere consensi, è disposto a distorcere la realtà.