Blitz de Le Iene al ‘Moscati’: medico abusava della professione nel privato

di Antonio Arduino

Laura Gauthier AVERSA. Dopo Striscia la Notizia, all’ospedale “Moscati” lunedì 19 aprile sono arrivate Le Iene. L’incursione, che vedremo martedì sera, 20 aprile, nell’ultima puntata del programma condotto su Italia 1 da Luca, Paolo e Ilary Blasi, …

… accende di nuovo i riflettori sul nosocomio aversano, anche se la struttura c’entra poco con quello che è accaduto: si tratta, infatti, di un medico napoletano, operante nella chirurgia di emergenza del “Moscati”, che, nel privato, abusava della sua professione e che, per tale motivo, come confermato dalla dirigenza all’inviata de Le Iene Laura Gauthier (nella foto), subirà provvedimenti. Tuttavia, restano i problemi più o meno nascosti del presidio ospedaliero.

Solo pochi giorni fa, l’esternazione dell’assessore comunale alla sanità Vincenzo Lanzetta. “E’ pensabile mai che per essere presi in considerazione bisogna sempre ricorrere a scioperi, cortei, manifestazioni eclatanti?”, aveva scritto Lanzetta in una lettera trasmessa al commissario straordinario dell’Asl Gambacorta chiedendo chiarezza per il “Moscati”. Chiarezza che lunedì, proprio mentre le Iene inseguivano la vittima di turno nei corridoi del presidio ospedaliero, l’assessore tornava a chiedere in maniera più forte e decisa attraverso un’intervista concessa giusto lunedì. “E’ ora – esordiva Lanzetta – che Gambacorta ci dica qual è il futuro del nosocomio”. “Se paradossalmente avesse scelto di chiudere il Moscati, altrettanto paradossalmente ci potrebbe stare anche bene. Perché –affermava – avrebbe preso una decisione. Mentre, fino ad oggi, di quanto si è detto nelle pochissime volte in cui è stato possibile incontrarlo, nulla è stato fatto”. “Certo – continuava – è stata annunciata la ristrutturazione della centrale termica, ma delle sale operatorie chiuse da quasi tre anni neppure si parla. malgrado siano stati stanziati dalla Regione 3 milioni di euro appositamente per ristrutturarle”. “A questo punto mi chiedo –incalzava Lanzetta – se quei fondi siano ancora in cassa o siano stati rimandati al mittente nell’ottica di contribuire al rientro del deficit sanitario regionale”. “Ovviamente, – osservava – sarebbe riduttivo pensare che il compito affidato a Gambacorta sia stato unicamente quello di tagliare per consentire il rientro economico, perché la Salute Pubblica non può subire condizionamenti di alcun tipo”. “Ma se non ci si confronta, anzi se si evita il confronto, dal momento neppure risponde a una lettera trasmessa oltre venti giorni fa, e resa pubblica attraverso i media, c’è l’obbligo – concludeva – di pensare che non si voglia tutelare la salute dei cittadini, né si voglia modificare l’attuale corso che genera sprechi e disagi all’utenza del nosocomio”.

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