CASERTA. Sabato 24 aprile alle ore 21 e domenica 25 aprile alle ore 19 sul palcoscenico sempre mutevole di OfficinaTeatro, a San Leucio, arriva
Scritto e diretto da Silvana Pirone e Luigi Imperato, la produzione firmata da Teatro di Legno e Vesuvio Teatro è un libero “tradimento” tratto da “Emma B. vedova Giocasta” di Alberto Savinio. Ma mentre Savinio immagina la sua protagonista sola in scena, in un monologo allucinato, Pirone ed Imperato scelgono di affiancarle altri due personaggi.
Tre attori uomini, dunque, (in scena Danilo Agutoli, Fedele Canonico, Domenico Santo) che recitano donne: la negazione del ruolo della femminilità pronunciata da voci maschili; tre personaggi che, assieme, danno vita ad una danza dellattesa e nello stesso tempo si fanno narratori-testimoni di un segreto profondo e impronunciabile: lincesto compiuto dalla protagonista con suo figlio per sottrarlo ad una ispezione nazista. Ma la condanna dellincesto resta sulla soglia dellambiguità.
Emma, infatti, è madre, ma pare scorgere nel figlio il suo uomo, o ancora meglio il suo complemento, lessere umano da lei generato e che solo può renderle il sesso mai posseduto, e la non-schiavitù legata a quel sesso. Delusa da una prima figlia perché femmina e condannata a passare da un padrone allaltro (padre, madre, marito), sembra pronta a voler portare a se definitivamente quel figlio maschio, il quale ha per troppo tempo cercato in altre donne la felicità e fatto fatica a pronunciare la parola madre fuori da certi significati.
Continuano, intanto, anche gli appuntamenti con Teatring, il Festival del Teatro Emergente Casertano. Lunedì 26, alle ore 20.30, la compagnia Presunti innocenti porta in scena Una notte al buio liberamente tratto da La notte degli assassini di Josè Triana, per la regia di Carmen Pommella con Daniele Marino, Irene Grasso e Laura Mariconda. Scenografia e costumi: Barbara Veloce, musiche originali di Bianca dAponte. Una notte al buio è la rappresentazione ossessiva di un gioco allucinante: lassassinio dei propri genitori. Assassinio rituale e immaginario dove i tre fratelli adolescenti interpretano al buio se stessi, i genitori, i vicini di casa, la polizia, il giudice, il pubblico ministero, limputato. Espressione di un disagio che sembra esorcizzabile e risolvibile soltanto con un gesto estremo.