BRUXELLES. La Camera dei deputati del Belgio voterà una legge contenente il divieto ad indossare il velo islamico nei luoghi pubblici. Si tratta del primo provvedimento del genere in Europa.
Provvedimento che ha già avuto il via libera della commissione parlamentare Affari interni. Nell’occasione anche i Verdi, unico partito che aveva espresso perplessità, hanno votato a favore, in nome della tutela della dignità delle donne islamiche.
INTANTO E’ CRISI NEL GOVERNO. Ma il Belgio, da soli due mesi alla presidenza dell’Ue,deve affrontare anche una crisi di governo, dopo le dimissioni dell’intero esecutivo guidato dal primo ministro Yves Leterme al culmine di uno scontro tra francofoni e fiamminghi all’interno della coalizione. Il re Alberto II, al quale spetta il compito indispensabile di accettare le dimissioni, ha deciso di prender tempo per valutare al meglio la situazione. In una nota il palazzo ha spiegato che il ”re ha voluto mettere in sospeso la propria decisione” ammettendo che un simile scenario potrebbe mettere in pericolo il Paese. I fiamminghi liberali hanno chiuso la porta del dialogo a causa del fallimento dei negoziati sulle divergenze linguistiche tra fiamminghi e francofoni e della questione dei diritti linguistici goduti dai francofoni che vivono nelle Fiandre. Il contenzioso affligge la politica belga da anni edè al centro dei rivalità tra le due principali comunità del Paese, la maggioranza fiamminga di lingua olandese (60%) e i francofoni della Vallonia e di Bruxelles. Se il sovrano dovesse accettare le dimissioni del governo, sarebbe inevitabile la convocazione delle elezioni anticipate entro il mese di giugno. Un periodo particolarmente importante per il Belgio che dovra’ assumere la presidenza dell’Ue.
FRANCIA. Tornando alla legge anti-velo, una simile, fortemente voluta dal presidente Nicolas Sarkozy, sarà presentata anche all’Assemblea nazionale francese il 12 maggio, con la prospettiva che venga approvata entro l’estate. Il governo franceseè pronto ad una battagliacon Consiglio di Stato pur di imporre una legge che preveda il divieto “assoluto” del burqa, non solo nelle amministrazioni o nei trasporti pubblici, ma ovunque, strada compresa. Il disegno di legge è stato annunciato un pò a sorpresa oggi in conclusione di un consiglio dei ministri settimanale.
Opposta l’opinione delConsiglio di Stato, la più alta giurisdizione amministrativa francese, che a fine marzo aveva sostenuto che né il principio di laicità né quello della dignità della persona, possono vietare ad una donna di indossare il velo integrale, burqa o niqab, nelle strade. Una tale direttiva, avevano precisato i “saggi” di Parigi, “non avrebbe nessun fondamento giuridico”.
EUROPA. Il dibattito è aperto anche negli altri Paesi europei, a partire dall’Italia. Almomento c’è il divieto a circolare a volto coperto nei luoghi pubblici. Le singole ipotesi vengono gestite a livello locale.La Lega ha proposto una legge che vieta il velo, che prevede ammenda o carcere.
In Germanial’uso del velo integrale è considerato un fenomeno marginale e nonè allo studio una legge nazionale sul tema.L’uso del velo non integraleè consentito nei documenti di identità se mento e fronte sono scoperti e anche le studentesse sono autorizzate a coprirsi ilcapo in classe, purchè il viso sia ben visibile.
Fenomeni preoccupanti si sono registrati in Danimarca dove sono nati movimenti integralisti e radicali su entrambi i fronti. A gennaio 2010 è stato adottato un provvedimento che permette alle scuole e alle amministrazioni pubbliche, ma anche alle aziende private, di vietare l’uso del velo nelle loro sedi.
Un approccio liberale è in Olanda dove l’uso del velo può essere vietato nei luoghi pubblici solo in ipotesi limitate, come una minaccia alla sicurezza pubblica o l’incompatibilità con una uniforme. Nel 2003 a una scuolaè stato permesso di vietare il velo integrale al suo interno.
Nel Regno Unitoil divieto di portare il velo integraleè ammissibile solo per motivi di sicurezza e infatti non c’e’ alcuna legge che vieti l’uso del velo nelle scuole o negli edifici pubblici.