REYKJAVÍK.E’ caos negli aeroporti d’Europa, dove un aereo su quattro resta a terra a causa dell’eruzione del vulcanosul ghiacciaio Eyjafjallajökull, in Islanda, che ha ripreso la propria attività dallo scorso marzo.
In Gran Bretagna, Irlanda e in altri Paesi del Nord Europa è stata necessaria la chiusura dello spazio aereo, dal momento che le ceneri vulcaniche rappresentano un grave rischio per i motori dei velivoli, con il blocco di tutti i voli sugli aeroporti londinesi di Heathrow, Gatwick e Stansted. I disagi si sono presto propagati in mezza Europa. Chiusi gli aeroporti di Gran Bretagna, Irlanda, Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Belgio e Olanda. Chiuso lo spazio aereo anche nel nord della Polonia, degli aeroporti di Parigi, di altri 23 scali francesi e di quelli tedeschi di Berlino e Amburgo. In Italia bloccati tutti i voli di tutte le compagnie aeree in partenza per il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo, l’Irlanda e il Regno Unito. La nuvola di cenere sta cambiando i piani del traffico aereo anche oltre oceano. Il 50% dei voli fra gli Stati Uniti e l’Europa dovranno infatti essere annullati nella giornata di venerdì.
ALITALIA. Alitalia ha comunicato che, alla luce della chiusura degli aeroporti di Parigi, Amsterdam, Londra e Bruxelles, ha cancellato fino alle 12 di venerdì tutti i propri voli verso tali destinazioni. Nel corso della mattinata, a fronte dell’eventuale riapertura anticipata di tali aeroporti, Alitalia provvederà a ripristinare tempestivamente i collegamenti, anche facendo ricorso, ove possibile, a voli speciali.
ALLARME IN ISLANDA. Mercoledì un migliaio di persone erano state evacuate in Islanda a titolo precauzionale. Il vulcano era entrato in eruzione a fine marzo, la prima dal 1823. Si sono registrate anche diverse scosse sismiche nella regione e inondazioni che potrebbero aggravarsi con lo scioglimento del ghiacciaio. Le autorità islandesi hanno raccomandato alla popolazione di indossare maschere anti-gas, visto il rischio che la nube di cenere prodotta dall’eruzione nel sud dell’isola possa essere tossica. La Protezione civile islandese ha comunque invitato la cittadinanza a non uscire di casa se non strettamente necessario. La raccomandazione è stata estesa a tutto il Paese, e non solo alle aree prossime al vulcano, non essendo possibile prevedere con esattezza come cambieranno i venti.