Obama lancia il piano nucleare e l’Iran minaccia: “Stia attento”

di Emma Zampella

 TEHERAN. Prontamente risponde e lo fa con toni altrettanto minacciosi. Le parole provenienti dagli Usa lo hanno scosso e lui con le sue minacce è intenzionato a fare lo stesso.

Mahmoud Ahmadinejad, il presidente iraniano, non lascia passare liscia la nuova strategia di utilizzo del nucleare dichiarata dal presidente americano, Barack Obama. Questa volta la posta in gioco è molto alta, tanto che il leader di Teheranminaccia con “una risposta da rompere i denti”.

La furiosa reazione dell’Iran scaturisce dal nuovo piano proposto da Obama: utilizzare il nucleare solo per difendersi, lasciando però aperta la possibilità di intervento e attacco contro Iran e Corea del Sud. Parole e idee che non sono piaciute in Oriente da dove il presidente iraniano interviene affermando: “Mi auguro che le dichiarazioni pubblicate non siano vere”, mentre parlava alla televisione di Stato. Verrebbe da dire che Obama è spacciato, così come lo fu George Bush che dovette subire l’attacco al cuore del suo paese. Bisogna “prevenire”, anche perché Ahmadinejad non le manda a dire: “Obama ha minacciato di utilizzare armi nucleari e chimiche contro quegli Stati che non si sottomettono all’ingordigia degli Stati Uniti. Faccia attenzione: se seguirà la strada del signor George W. Bush, la risposta dei Paesi sarà da rompere i denti, esattamente come con Bush”. Secca la bocciatura delle proposte di cambiamento avanzate da Obama: “Sono solo slogan”, dice il presidente dell’Iran.

Intanto,i membri permanenti del Consiglio dell’Onu in unione con la Germania si riuniranno a breve per discutere delle sanzioni contro l’Iran. La riunione, che sarà insediata a New York, è stata comunicata dal capo della diplomazia francese, Bernard Kouchner, che aggiunge: “La presenza della Cina è una buona notizia”. Parla di nucleare anche il presidente israeliano, Benyamin Netanyahu, che ha confermato la sua partecipazione al vertice che si terrà il prossimo 12 e 13 aprile a Washington.

Per voce del viceministro israeliano degli Esteri, Dany Ayalon, è stata confermata la decisione di mantenere nell’ambiguità la scelta politica del suo paese senza prendere una posizione netta. Lasciando il resto del mondo nell’incertezza, Israele non ammette né smentisce del tutto di avere armi atomiche. Tutto è lasciato all’interpretazione altrui. Ma la questione del nucleare è davvero rischiosa per essere trattata con tanta leggerezza. Naviga nel vago anche la possibilità che alcuni dirigenti arabi potrebbero sfruttare la presenza del premier israeliano a Washington per invocare che le installazioni atomiche di Israele vengano sottoposte a controlli internazionali.

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