KIEV. Botte, lancio di uova e fumogeni. Così è culminata la seduta del Parlamento ucraino per la ratifica dell’accordo tra il presidente Viktor Yanukovich e il presidente russo Dmitri Medvedev sul prolungamento dell’affitto della base navale di Sebastopoli, in Crimea, alla flotta russa del mar Nero fino al 2042.
I deputati dell’opposizione hanno lanciato uova e fumogeni mentre migliaia di manifestanti protestavano all’esterno della Rada. Intanto, l’accordo veniva approvato quasi in contemporanea dalla Camera di Mosca.
Nell’Aulasono stati lanciati almeno tre fumogeni e diverse uova e il presidente della Camera Vladimir Lytvyn ha cercato riparo dietro due ombrelli aperti dai commessi. Il lancio del primo fumogeno ha fatto scattare l’allarme antincendio e spinto alcuni deputati a indossare le maschere antigas, un altro fumogeno ha reso l’aria irrespirabile e bloccato i lavori.Poi si è passati alle mani, con alcuni deputati improvvisatisi lottatori di wrestling. “Vergogna, vergogna” urlavano i deputati dell’opposizione che si sono accapigliati con quelli della maggioranza intorno a una gigantesca bandiera dell’Ucraina aperta in aula.
L’accordo è consideratodai nazionalisti guidati dall’ex premier Yulia Tymoshenko e dall’ex presidente Viktor Yushchenko un “tradimento” degli interessi dell’Ucraina e chiedono che la base chiuda alla scadenza dell’attuale contratto di concessione, nel 2017. Il Parlamento ha invece ratificato l’estensione della concessione con una maggioranza piuttosto risicata di deputati (236 voti, dieci più della soglia necessaria,su 450).
Il presidente Yanukovich aveva definito il nuovo accordo con la Russia lo scorso 21 aprile, ottenendo in cambio uno sconto del 30% sul prezzo del gas russo, un aiuto per l’economia ucraina in difficoltà.
La flotta russa è all’ancora a Sebastopoli dal regno di Caterina la Grande, nel diciottesimo secolo, e in base all’accordo sottoscritto al momento dell’indipendenza dell’Ucraina, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, la marina russa avrebbe dovuto lasciare la Crimea nel 2017.
PUTIN. Giunto lunedì sera a Kiev per una visita lampo, il premier russo Vladimir Putin ha espresso stupore per le polemiche sull’accordo e ha ricordato che il precedente governo guidato dalla Tymoshenko non aveva posto obiezioni sulla possibilità di prolungare la presenza della flotta russa. Quindi ha definito esorbitante il prezzo da pagare per l’estensione dell’affitto della base di Sebastopoli (pari a 40 miliardi di dollari, considerando il risparmio del 30%): “Con questi soldi potrei mangiare sia Yanukovich sia il vostro premier messi insieme – ha ironizzato – Ma per noi non è solo una questione di soldi, è anche quella della cooperazione con l’Ucraina”. Il presidente ucraino è atteso martedì a Bruxelles, dove intende rassicurare la Ue che l’accordo sulla permanenza della flotta russa a Sebastopoli non è una revisione dell’orientamento europeo di Kiev.
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