ROMA. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, l’Unione petrolifera e l’Associazione dei consumatori hanno siglato un protocollo di lavoro di riforma del settore dei carburanti.
Tra le novità vi sono il prezzoconsigliato massimo settimanale, che nell’arco di una settimana potrà essere diminuito ma non aumentare, ela trasformazione in self service dell’80% dei distributori.
La sterilizzazione dell’Iva sui carburanti rimane “una buona idea ma richiede una discussione con il ministero dell’Economia e con la Ragioneria dello Stato”. A sottolinearlo è stato il sottosegretario Saglia, secondo cui si tratta “di extraprofitti che incassa lo Stato preziosi per l’erario ma che rischiano di essere attività speculative da parte dello Stato. Ritengo che l’extraprofitto debba andare tutto a vantaggio degli automobilisti”.
Cala leggermente lo ‘stacco’, ovvero la differenza tra il prezzo della benzina in Italia e negli altri Paesi europei, anche se la verde italiana resta tra le più care d’Europa. E’ quanto risulta dall’ultima rilevazione della Commissione Ue, aggiornata al 19 aprile. La differenza tra il prezzo industriale medio dei carburanti in Italia e quello europeo si attesta – rileva la Ue – attorno a 3,5 centesimi. In Italia, secondo i dati della Commissione, il prezzo industriale medio della benzina al netto delle imposte è pari infatti a 0,596 euro al litro, contro una media nei Paesi dell’Ue a 16 di 0,561 euro al litro. Anche al netto delle imposte, però, l’Italia si colloca al secondo posto nella classifica della benzina piu’ cara, superata solo dalla Danimarca. Va meglio per il gasolio: il prezzo medio industriale italiano si attesta a 0,596 euro al litro contro una media Ue-16 di 0,571 euro: in questo caso lo ‘stacco’ cala di più, attestandosi a quota 2,5 cent.