ROMA. Una Pasqua “costosa” per gli italiani, soprattutto per quanto riguarda i prezzi dei carburanti. La benzina verde ha raggiunto quota 1,422 euro al litro, mentre il dieselè a 1,25 euro.
Lo scorso anno, in occasione delle vacanze di Pasqua, la benzina costava mediamente 1,214 euro/litro e il diesel 1,074 euro/litro. Un pieno costa quindi circa 10,25 euro in più.
Una situazione che vede in polemicaconsumatori e petrolieri e che spinge anche il governo ad intervenire,. Da Palazzo Chigi rassicurano sul pieno impegno del ministero dello Sviluppo economico, ormai pronto a varare l’attesa riforma del settore.Una riforma chepunta ad armonizzare gli interessi delle imprese e dei consumatori rilanciando le liberalizzazioni e puntando in particolare su self e iperself. Per far scendere i prezzi alla pompa, il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia ne suggerisce un incremento fino all’80%.
“Il confronto con tutte le categorie interessate alla riforma dei carburanti sta giungendo a proposte condivise”, sottolinea Saglia, spiegando che l’obiettivo dell’esecutivo è quello di “azzerare entro la fine della legislatura lo stacco speculativo sul prezzo industriale della benzina esistente tra l’Italia e la media dei paesi dell’Unione europea”.
Tornando alla polemica tra consumatori e petrolieri, mercoledì, di fronte agli ennesimi rincari, i primihanno denunciato per l’ennesima volta la “speculazione” che grava sul settore carburanti e che costa, in base ai loro calcoli, 210 euro l’anno. “La doppia velocità non si smentisce mai”, affermano, giudicando del tutto “inspiegabile” come oggi “il prezzo dei carburanti sia superiore di circa 10 centesimi al prezzo di gennaio 2010 (attestato dal Ministero dello Sviluppo Economico), periodo in cui il costo del petrolio era allo stesso livello di quello odierno”. Immediata la replica dell’Unione petrolieri: “Le ripetitive accuse di Adusbef e Federconsumatori su presunte speculazioni sui prezzi dei carburanti sono palesemente infondate e finalizzate esclusivamente ad un facile consenso della pubblica opinione soprattutto nell’imminenza di periodi festivi”.
Intanto, il Codacons ha presentato un esposto a tutte le 104 Procure della Repubblica d’Italia relativamente ai listini dei carburanti, chiedendo l’invio della Guardia di Finanza direttamente presso i distributori di carburanti, al fine di acquisire i documenti relativi ai rincari dei listini e disporre il sequestro delle pompe che hanno effettuato aumenti nell’ultima settimana, ossia prima dell’esodo di Pasqua. “I rincari registrati nelle ultime settimane nei prezzi dei carburanti sono eccessivi e hanno portato i listini a livelli preoccupanti, a tutto danno di milioni di automobilisti che in queste ore si stanno mettendo in viaggio, e che dovranno sborsare mediamente 10 euro in più per un pieno rispetto ad un anno fa”, afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. “È indispensabile un intervento della magistratura e dell’Antitrust – prosegue Rienzi – cui chiediamo di aprire indagini su tutto il territorio ipotizzando il reato di aggiotaggio. Indagini finalizzate ad accertare eventuali anomalie a danno dei consumatori nella formazione dei prezzi di benzina e gasolio”.