KABUL.I tre operatori italiani di Emergency rilasciati in Afghanistan, Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani, saranno rimpatriati entro martedì con un volo di linea, accompagnati dall’inviato del ministro Frattini,Attilio Iannucci.
La Farnesina ha chiarito chel’ipotesi di rientrare con un volo di Stato è sfumata per l’irregolarità del traffico aereo dovuta alla nube di cenere vulcanica.
Inizialmente, si era diffusa la notizia che il rientro dei nostritre connazionali fosse legato al loro rifiuto di salire su un aereo del governo italiano. Ma Rossella Miccio del direttivo di Emergency, daKabul, smentisce:”si tratta soltanto di un equivoco: nonè vero che i tre operatori di Emergency si sono rifiutati di viaggiare con un aereo di Stato”.
Il capo del servizio stampa della Farnesina, Maurizio Massari, haspiegato che l’ipotesi di rientrare con un volo di Stato approfittando della presenza del sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, era “di difficile realizzazione e causa dell’irregolarità del traffico areeo dovuta alla nube” di cenere vulcanica. Tra l’altro l’aereo di Stato con a bordo Crosettoè arrivato a Herat e non a Kabul e per questo i tre hanno preferito un volo di linea” ha aggiunto.
I tre operatori dell’ong fondata da Gino Stradaprestavano servizio nell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah. Il 10 aprile vennero arrestati dalle forze di sicurezza afgane con l’accusa -risultata poi infondata -di aver partecipato a un complotto per compiere un attentato contro il governatore della provincia di Helmand.
Dopo otto giorni sono stati rilasciati su pressioni del governo italiano e poiché, come ha spiegato il ministro Frattini, non erano emersi elementi a sostegno dell’accusa. Gino Strada ha detto che con la positiva conclusione di questa vicenda “è fallito il tentativo di screditare Emergency e la sua attività in Afghanistan”.